Il consigliere uscente chiede il riconteggio delle schede e segnala il caso alla Procura

Odg, esposto di Franz: altri ineleggibili?

Cnog OdgROMA – “Presunte irregolarità nell’assegnazione delle preferenze per l’elezione degli 8 consiglieri nazionali professionisti del Lazio all’Ordine dei giornalisti”. A denunciarle è il consigliere nazionale uscente Pierluigi Roesler Franz, primo dei non eletti in Consiglio regionale per 16 voti, che chiede l’immediato intervento degli Organismi preposti per “accertare l’eventuale esistenza di irregolarità e per ripristinare la legalità nell’assegnazione dei voti di preferenza  attraverso il riconteggio delle preferenze”. Franz chiede, a tal proposito, la sospensione e/o rinvio della prossima seduta del Consiglio nazionale dell’Ordine di giornalisti, convocato per il 25, 26 e 27 ottobre prossimi, e nuove elezioni di ballottaggio a Roma, Latina e Viterbo.
Nell’esposto, indirizzato al presidente dell’Ordine del Lazio, Paola Spadari, al presidente del Seggio elettorale di Roma, Massimo Signoretti, al notaio dello stesso Seggio, Massimo Maria Panvini Rosati, al presidente del Consiglio nazionale, Nicola Marini, al Ministero della Giustizia e alla Procura della Repubblica di Roma, Pierluigi Franz – che è anche sindaco dell’Inpgi – evidenzia che “giornalisti professionisti e pubblicisti del Lazio che intendevano candidarsi nelle elezioni dell’1-2 ottobre e dell’8-9 ottobre scorsi al Consiglio Nazionale dell’Ordine, come prevede il nuovo testo dell’art. 16 della legge 3 febbraio 1963, n. 69 (Ordinamento della professione di giornalista), modificato dall’art. 1, 1° comma, del Decreto Legislativo 15 maggio 2017 n. 67, dovevano «essere titolari di una posizione previdenziale attiva presso l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi)”.
Franz sottolinea che “tale requisito, ai sensi dell’art. 7 del Dpr n 115 del 1965 (Regolamento per l’esecuzione della legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti 3 febbraio 1963 n. 69 applicabile per analogia), doveva essere posseduto alla data del 10 agosto 2017 quando la Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, Paola Spadari, con lettera in pari data protocollo n. 1392 ha convocato le elezioni”.
Infatti, “con newsletter inviata per e-mail il 21 settembre 2017, alle ore 20.18, l’Ordine dei giornalisti del Lazio comunicava ai suoi iscritti che «si vota con nuove regole. Ecco dove, come e quando», precisando per quanto riguarda «le candidature» che «non è prevista la presentazione di liste o di candidature formali, ma sono eleggibili tutti coloro che non siano sospesi e che abbiano almeno 5 anni di anzianità nell’albo (si fa riferimento alla prima iscrizione da pubblicista o da professionista); per l’eleggibilità al Consiglio nazionale è necessaria anche la titolarità di una posizione Inpgi attiva»”.
Rammentando che “l’art. 13, 3° comma, del Dpr n. 115 del 1965 (Regolamento per l’esecuzione della legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti 3 febbraio 1963 n. 69) prevede che «Sono nulli i voti relativi ai giornalisti non in possesso dei requisiti prescritti, nonché quelli eccedenti il numero dei candidati da eleggere»”, Franz evidenzia che tale norma é anche richiamata al punto 10.2 delle «Norme per le Elezioni dei Consigli regionali e del Consiglio nazionale», pubblicata sul sito del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

Pierluigi Roesler Franz

Pierluigi Roesler Franz

A sostegno della sua tesi, Pierluigi Roesler Franz ricorda che “il Consiglio nazionale dell’Ordine, con decisione del 4 ottobre 2007, confermata dal Tribunale di Milano con sentenza n. 5251/2008 ha dichiarato nulle le schede eccedenti il numero dei candidati da eleggere «in considerazione del fatto che non è possibile distinguere la chiara volontà dell’elettore senza indicare un criterio di eccedenza che le disposizioni di legge e regolamentari non indicano, oltre alla circostanza che le preferenze eccedenti potrebbero essere considerate un segno di riconoscimento”; che ai sensi dell’art.7 legge 69/1963 «Nel caso in cui uno dei componenti il Consiglio venisse a mancare, per qualsiasi causa, lo sostituisce il primo dei non eletti del rispettivo elenco»; che i risultati delle votazioni dell’1-2 ottobre 2017 per l’elezione del Consiglio regionale del Lazio e del Consiglio nazionale sono stati comunicati dall’Ordine dei giornalisti del Lazio sul proprio sito ufficiale; che al 1° turno per l’elezione del Consiglio nazionale hanno votato 1382 Giornalisti Professionisti iscritti nel Lazio; che il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari, che per legge é l’unica responsabile dell’intero procedimento elettorale, dopo aver preso atto dello scrutinio dei voti da parte del presidente e del vice Presidente del seggio elettorale, rispettivamente Massimo Signoretti e Roberto Seghetti, ha comunicato che per i giornalisti professionisti andranno al ballottaggio per il Consiglio Nazionale i seguenti 16 giornalisti, pari al doppio degli 8 colleghi da eleggere: 1) Roberta Serdoz (607), 2) Andrea Garibaldi (587), 3) Giannetto Baldi (540), 4) Marco Mele (525), 5) Guido D’Ubaldo (519), 6) Nadia Monetti (514), 7) Gianni Montesano (476), 8) Maria Zegarelli (455), 9) Paolo Corsini (365), 10) Marco Piccaluga (306), 11) Antonello Capurso (281), 12) Tiziana Cardarelli (277), 13) Luigi Galluzzo (265), 14) Francesco Rubino (255), 15) Laura Serloni (240), 16) Antonio Bertizzolo (228). Primi dei non eletti per il Consiglio nazionale sono risultati i seguenti 3 giornalisti professionisti: Paola Pucciatti (214), Daniela Binello (35) e Fabrizio De Jorio (20).
“Poiché al 1° turno non esistono per legge candidature ufficiali, – afferma Franz – era compito esclusivo della presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari, verificare che tutti i giornalisti da ammettere al ballottaggio avessero i requisiti previsti dalla legge, cioé i 5 anni di anzianità nell’Albo nonché «essere titolari di una posizione previdenziale attiva presso l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi)”. Franz aggiunge che “alla votazione di ballottaggio per l’elezione del Consiglio nazionale il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio ha fatto predisporre una scheda su cui era specificato il riferimento sia alla legge 3.2.1963 n. 69, sia all’art. 1, 1° comma, del decreto legislativo 15 maggio 2017 (cioé il possesso da parte dei candidati dei requisiti dell’anzianità minima di 5 anni di iscrizione all’Albo e del possesso di una posizione attiva Inpgi), nonché che si potevano votare al massimo 8 consiglieri; che al ballottaggio per l’elezione del Consiglio nazionale hanno votato 1639 Giornalisti Professionisti iscritti nel Lazio (+257 rispetto al 1° turno), utilizzando la suddetta scheda su cui erano indicati i 16 nominativi del comunicato relativo al 1° turno nell’esatto ordine delle preferenze riportate; che il presidente e il vice presidente del seggio elettorale, rispettivamente Massimo Signoretti e Roberto Seghetti, hanno dato per scontato che il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio avesse

Paola Spadari

Paola Spadari

puntualmente provveduto ad effettuare le necessarie verifiche relative all’effettivo possesso dei requisiti prescritti dalla legge per tutti i 16 giornalisti professionisti candidati al ballottaggio; che nessuno dei 16 candidati al ballottaggio ha preventivamente comunicato al Consiglio dell’Ordine del Lazio di non possedere i requisiti prescritti dalla legge; che i risultati delle votazioni di ballottaggio dell’8-9 ottobre 2017 per l’elezione del Consiglio regionale del Lazio e del Consiglio nazionale sono stati comunicati dall’Ordine dei giornalisti del Lazio al Ministero della Giustizia (suo ministero vigilante) e al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti e pubblicati nel proprio sito internet; che al ballottaggio per l’elezione del Consiglio nazionale hanno votato 1639 Giornalisti Professionisti iscritti nel Lazio (+ 257 rispetto al 1° turno); che durante lo scrutinio dei voti di preferenza, che si é concluso a tarda notte tra il 9 e 10 ottobre 2017, sono state legittimamente dichiarate nulle al seggio da parte del presidente e del vice presidente del seggio elettorale, Signoretti e Seghetti, come prevede l’art. 13, 3° comma del Dpr n. 116 del 1965, esclusivamente le schede su cui era riportato un numero eccedente di preferenze, in quanto si é invece dato per scontato che il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio avesse puntualmente provveduto ad effettuare le necessarie verifiche relative all’effettivo possesso dei requisiti prescritti dalla legge per tutti i 16 giornalisti professionisti candidati al ballottaggio; che il 10 ottobre 2017 il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, dopo aver preso atto dello scrutinio dei voti da parte del presidente e del vice presidente del seggio, ha comunicato ufficialmente l’esito del ballottaggio con l’elezione dei seguenti 8 giornalisti professionisti a consiglieri nazionali dell’Ordine in rappresentanza del Lazio: Roberta Serdoz (841), Andrea Garibaldi (787), Guido D’Ubaldo (759), Giannetto Baldi (662), Marco Mele (660), Nadia Monetti (641), Giovanni Montesano (598), Maria Annunziata Zegarelli (595). Sono, invece, risultati non eletti i seguenti giornalisti: Paolo Corsini (549), Marco Piccaluga (440), Laura Serloni (425), Luigi Galluzzo (371), Antonello Capurso (368), Tiziana Cardarelli (358), Francesco Rubino (326), Antonio Bertizzolo (320).
«Il 13 ottobre 2017 – scrive Pierluigi Roesler Franz nell’esposto – nel sito internet https://www.giornalistitalia.it/odg-lazio-ineleggibili-2-consiglieri-nazionali/ é stato pubblicato l’articolo ”Odg Lazio: ineleggibili 2 consiglieri nazionali. Privi di posizione attiva Inpgi aprono le porte a Paolo Corsini e Marco Piccaluga” in cui si legge: “Colpo di scena alle elezioni del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Due consiglieri del Lazio, eletti domenica scorsa al ballottaggio, sarebbero ineleggibili perché privi di una posizione attiva all’Inpgi. La legge n. 196 del 26 ottobre 2016, che ha rivisto la composizione e le competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, tra le novità introdotte prevede, infatti, anche la titolarità di una posizione previdenziale attiva presso l’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani. Posizione che, da una verifica del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, non sarebbe stata riscontrata in 2 degli 8 giornalisti eletti a Roma. Considerato che tutti gli 8 eletti nel Lazio (Roberta Serdoz, Andrea Garibaldi, Guido D’Ubaldo, Giannetto Baldi, Marco Mele, Nadia Monetti, Giovanni Montesano, Maria Annunziata Zegarelli) appartengono alla lista ContrOrdine e che, invece, i primi 2 non eletti (Paolo Corsini e Marco Piccaluga) fanno parte dell’opposto schieramento Un Ordine per te, se la notizia dovesse essere confermata, la maggioranza che aveva fatto cappotto, oltre alla figuraccia rimediata, perderebbe due pedine importanti nello scacchiere per l’elezione del presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine. (giornalistitalia.it)».
inpgiFranz ricorda anche che lo stesso 13 ottobre 2017, sempre sul quotidiano Giornalisti Italia, è stato pubblicato un secondo articolo intitolato “Odg: sono 3 i consiglieri nazionali decaduti”, ovvero Andrea Garibaldi e Marco Mele nel Lazio e Gerardo Bombonato in Emilia Romagna in cui si legge: «“Pensionato non attivo”. Due nel Lazio (Andrea Garibaldi e Marco Mele) ed uno in Emilia Romagna (Gerardo Bombonato): sono loro i tre consiglieri nazionali non eleggibili al Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti perché privi di una posizione attiva Inpgi, ovvero pensionati della gestione principale che non svolgono più alcuna attività lavorativa, neppure autonoma, e che, pertanto, non versano contributi all’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani. Lo ha accertato oggi il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti che, nei mesi scorsi aveva comunque inviato una circolare agli Ordini regionali ricordando i requisiti essenziali richiesti dalla legge n. 196 del 26 ottobre 2016: 5 anni di iscrizione all’Albo professionale e (novità introdotta dalla riforma) titolarità di una posizione previdenziale attiva presso l’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani. In mancanza di uno dei due requisiti, il Ministero della Giustizia non può fare altro che dichiarare la decadenza e convalidare l’elezione dei primi dei non eletti. Nel Lazio, dunque, decadono i consiglieri nazionali di “ContrOrdine” Andrea Garibaldi e Marco Mele facendo posto a Paolo Corsini e Marco Piccaluga dell’opposto schieramento “Un Ordine per te”, mentre in Emilia Romagna l’ex presidente regionale Gerardo Bombonato lascerà il posto alla prima dei non eletti Elide Giordani, freelance romagnola alla sua prima esperienza in Consiglio nazionale. (giornalistitalia.it)».
«Al momento – sottolinea Franz Franz – i 2 suddetti articoli non sono stati smentiti dall’Ordine regionale del Lazio, che, stranamente, non ha tuttavia emesso alcun comunicato ufficiale di rettifica dei suoi precedenti Comunicati, né vi é alcun comunicato ufficiale di rettifica di quelli precedenti da parte dell’Ordine nazionale dei giornalisti, che ha però preso atto dell’elezione di Paolo Corsini e di Marco Piccaluga inserendo comunque i loro nomi nel tabulato excel degli eletti».
Pierluigi Roesler Franz segnala tutto ciò «per opportuna conoscenza e per quanto di pertinenza, al Ministero della Giustizia e alla Procura Generale presso la Corte d’appello di Roma per i provvedimenti che in via d’urgenza ritenessero più opportuni in tema di vigilanza sulla regolarità del voto dell’Ordine dei giornalisti del Lazio (ente pubblico) per ripristinare la legalità, ivi compresi la sospensione e/o il rinvio della seduta di insediamento del nuovo Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti già convocato a Roma per i giorni 25-26 e 27 ottobre prossimi».

Massimo Signoretti

Massimo Signoretti

Franz chiede, inoltre, al presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari di «confermare ufficialmente nel più breve tempo possibile la veridicità o meno di quanto riportato dal sito del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti” e, in ogni caso, “a seguito dell’ormai acclarata ineleggibilità a consiglieri nazionali dei giornalisti Andrea Garibaldi e Marco Mele per mancata posizione attiva Inpgi” invita il presidente e il vice presidente del seggio elettorale, Massimo Signoretti e Roberto Seghetti, “a procedere in via d’urgenza, entro e non oltre 72 ore, ad effettuare in autotutela in seduta pubblica il riconteggio di tutte le schede della votazione di ballottaggio effettuata a Roma e nei seggi distaccati di Latina e Viterbo per l’elezione degli 8 giornalisti professionisti componenti del Consiglio nazionale dell’Ordine».
«Tale seduta pubblica di riconteggio – sostiene Franz – dovrà essere comunicata via e mail a tutti i candidati interessati e se ne dovrà dare notizia anche sul sito dell’Ordine del Lazio. In particolare, dovrà essere stilata una nuova graduatoria con 14 nomi, anziché con 16 nomi, dichiarando nulle d’ufficio, ex art. 13, 3° comma, del Dpr 115 del 1965, perché prive del requisito della “posizione attiva Inpgi” tutte le schede in cui compaiano singolarmente o assieme ad altri candidati i nomi di Andrea Garibaldi e di Marco Mele. In base a questa nuova graduatoria provvisoria con 14 nomi dovranno essere eletti consiglieri nazionali in via provvisoria gli 8 candidati che abbiano riportato più voti di preferenza».
Inoltre, Franz invita «il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Nicola Marini, a sospendere e/o comunque a rinviare a data da destinarsi la seduta di insediamento del nuovo Consiglio nazionale –  perchè, oltre alle 3 già riscontrate e sanate situazioni (cioé quelle di Corsini e Piccaluga nel Lazio e di Elide Giordani in Emilia Romagna), potrebbero esservi parecchie altre posizioni irregolari nell’attuale plenum – in attesa delle decisioni del presidente e del vice presidente del seggio elettorale del Lazio, rispettivamente Massimo Signoretti e Roberto Seghetti, e della nuova graduatoria dei primi 8 dei 14 candidati a consiglieri nazionali in lizza al ballottaggio a Roma e ai seggi distaccati di Viterbo e Latina».
In alternativa, Franz chiede al presidente Nicola Marini di «voler procedere in via d’urgenza in autotutela ad effettuare in seduta pubblica, entro e non oltre 72 ore, il riconteggio di tutte le schede della votazione di ballottaggio effettuata a Roma, Latina e Viterbo per l’elezione degli 8 giornalisti professionisti componenti del Consiglio nazionale dell’Ordine, nonché di stilare una nuova graduatoria con 14 nomi, anziché con 16 nomi, dichiarando nulle d’ufficio, ex art. 13, 3° comma, del Dpr 115 del 1965, perché prive del requisito della “posizione attiva Inpgi” tutte le schede in cui compaiano singolarmente o assieme ad altri candidati i nomi di Andrea Garibaldi e di Marco Mele. In base a questa nuova graduatoria provvisoria a 14 nomi dovranno essere eletti consiglieri nazionali in via provvisoria gli 8 candidati che abbiano riportato più voti di preferenza».

Nicola Marini

Nicola Marini

Infine, Franz invita il presidente dell’Ordine del Lazio, Paola Spadari, ad «indire a sue esclusive spese nel più breve tempo possibile una nuova votazione di ballottaggio per gli 8 posti di consigliere nazionale spettanti al Lazio ripartendo dai risultati del 1° turno dell’1-2 ottobre, ma con espressa esclusione dei giornalisti Andrea Garibaldi e Marco Mele ed inclusione tra i 16 candidati dei primi 2 dei non eletti (nell’ordine Paola Pucciatti, Daniela Binello, Fabrizio De Jorio e/o eventuali altri colleghi, previa verifica dei prescritti requisiti di legge)».
A sostegno delle proprie tesi, Pieluigi Roesler Franz ribadisce che «essendo stato solo oggi confermato ufficialmente dal Consiglio nazionale dell’Ordine che i 2 candidati a consiglieri nazionali professionisti Andrea Garibaldi e Marco Mele, dichiarati eletti il 10 ottobre 2017, sono, invece, ineleggibili ex art. 1, 1° comma, della legge n. 67 del 15 maggio 2017, il presidente e il vice presidente del seggio elettorale, rispettivamente Massimo Signoretti e Roberto Seghetti, dovrebbero entro 72 ore dichiarare automaticamente nulle – ex art. 13, 3° comma, del Dpr 115 del 1965 – tutte le schede in cui sono stati votati i nomi dei 2 colleghi Garibaldi e Mele. Se, infatti, tale circostanza fosse stata conosciuta al seggio durante lo scrutinio del 9 ottobre scorso sarebbe stata pacifica la nullità delle schede per mancanza di un requisito prescritto dalla legge. Ma ciò é purtroppo avvenuto per un fatto imputabile solo alla Presidenza dell’Ordine del Lazio che non ha preventivamente effettuato i necessari riscontri con l’Inpgi sui colleghi Garibaldi e Mele. Soltanto dopo questo riconteggio si potrà stilare – sempre in via provvisoria – la nuova graduatoria con i nomi degli 8 consiglieri nazionali eletti sui 14 giornalisti professionisti che possiedono il requisito della posizione Inpgi attiva. Senonché – insiste Franz – il presidente dell’Ordine del Lazio avrebbe dovuto escludere d’ufficio dal ballottaggio i colleghi Garibaldi e Mele, ripescando 2 tra i non eletti al 1° turno che, naturalmente fossero in possesso del requisito della posizione Inpgi attiva. Ma non avendovi provveduto il presidente avrebbe, così, di fatto inficiato i risultati del ballottaggio perché non si é svolto in realtà con 16 candidati (cioé il doppio degli 8 previsti dalla legge), ma solo con 14 giornalisti, escludendo Garibaldi e Mele. Ecco perché si rende di conseguenza necessaria nei prossimi mesi una nuova elezione di tutti e 8 i consiglieri nazionali professionisti del Lazio».
«Insomma – conclude Franz – si é venuto a creare un vero e proprio “pasticcio” giuridico, determinato dalla superficialità delle verifiche da parte dell’Ordine del Lazio, da cui occorre, però, uscire al più presto con saggezza, equilibrio, equità e soprattutto buon senso».

Roberto Seghetti

Roberto Seghetti

Franz fa anche «presente che la delicata questione giuridica rappresenta una novità assoluta connessa alla nuova recente normativa che non può, però, essere equiparata ad altre passate vicende similari. È, quindi, un “caso” nuovo che esula da quelli espressamente previsti e contemplati nel reclamo di cui all’art. 8 della legge n. 69 del 1963 e che non ha precedenti specifici, come dimostrano le accluse massime giurisprudenziali riportate in allegato».
«Questo “caso” – è la tesi di Pierluigi Roesler Franz –  può essere rapidamente risolto nel giro di appena un paio d’ore dal presidente e dal vice presidente del seggio elettorale, Massimo Signoretti e Roberto Seghetti, facendo quello che si sarebbe dovuto già fare al seggio se essi lo avessero saputo, cioé eliminando le schede irregolari dove compaiono i nomi di Garibaldi e Mele. Ma nello stesso tempo vanno tutelati anche i primi dei non eletti che, al momento, sono, invece, rimasti ingiustamente esclusi dal ballottaggio in violazione di legge». (giornalistitalia.it)

LA GIURISPRUDENZA IN MATERIA

Quando si procede al riconteggio schede
Quando nella unica scheda per l’elezione dei consiglieri regionali e dei revisori dei conti, in ciascuna delle due categorie o solo in una, sia riportato un numero di preferenze eccedente quello previsto dalla legge le schede vanno dichiarate nulle. ~ Aseguito di un ricorso elettorale erano state annullate 28 schede per la elezione del Consiglio regionale con eccesso di preferenze. Il Cnog, in via di autotutela, ha deciso un nuovo riconteggio delle schede di ballottaggio relative ai consiglieri regionali professionisti e, attesa la loro unicità, di procedere all’annullamento – in applicazione dell’art. 13, 2° comma, del DPR 115/65 – delle schede riportanti un numero in eccesso di preferenze anche solo dei revisori dei conti.
• Consiglio nazionale 31 marzo 2009 n. 27 – Presidente Del Boca – Relatore Ocera
• Accolto reclamo di Franco Abruzzo avverso la proclamazione degli elettinel Consiglio regionale professionisti della Lombardia.
Lombardia 22.5.2008 e riconteggio schede
• Richiesta Commissione Ricorsi: conforme

Nel verbale devono essere riportate tutte le operazioni effettuate
Quando, dopo avere annunciato l’esito di uno scrutinio, si decide di effettuare l’operazione di riconteggio, va dato atto a verbale di tutte le procedure seguite e deve essere sempre riportato il numero dei votanti e dei voti validi, assieme a quello delle schede bianche e di quelle nulle. Inoltre, nel caso in cui il distacco tra due candidati risulti minimo e siano sorti dubbi circa possibili errori nell’attribuzione delle preferenze, è legittimo procedere al riconteggio delle schede.
Il Consiglio Nazionale ha, pertanto, accolto un ricorso con cui si lamentavano irregolarità procedurali ed ha autorizzato la Commissione Ricorsi a procedere alla verifica della corrispondenza fra numero dei votanti e numero delle schede votate e ad effettuare il riconteggio dei voti di preferenza ottenuti dall’ultimo candidato dichiarato eletto e del primo dei non eletti nel ballottaggio per l’elezione dei giornalisti professionisti in seno al Consiglio Regionale dell’Ordine del Lazio.
• C.N. 12 novembre 2010 n. 91 – Presidente Iacopino – Relatore Partipilo
• Accolto ricorso Ignazio Ingrao avverso risultati elezioni Consiglio Ordine Lazio 30.31 maggio 2010
• Parere della Commissione Ricorsi: conforme (vedi successiva decisione n. 96)

Irregolarità o errori nel conteggio delle preferenze. Il Consiglio Nazionale ‘corregge’ la graduatoria e ne proclama il risultato
Quando, in sede di riscontro dei voti di preferenza di uno o più candidati, effettuato a seguito di ricorso, emergono errori nei conteggi effettuati dal Seggio elettorale, il Consiglio Nazionale delibera le conseguenti modifiche alla graduatoria e proclama il risultato.
Nel caso in esame, la Commissione Ricorsi, delegata dal Consiglio nazionale, ha proceduto al conteggio delle preferenze per l’elezione dei professionisti in seno al Consiglio Regionale dell’Ordine del Lazio, limitatamente all’ultimo degli eletti ed al primo dei non eletti. Poiché è risultato che quest’ultimo aveva riportato due voti in più del giornalista dichiarato eletto, il Consiglio nazionale ha ‘corretto’ la graduatoria proclamandone il risultato (vedi precedente decisione n. 91/2010).
• C.N. 15 dicembre 2010 n. 96 – Presidente Iacopino – Relatore Partipilo
• Elezioni Ordine Lazio 30-31 maggio 2010 – Decisione assunta in esecuzione deliberazione C.N. n. 91/2010
• Parere della Commissione Ricorsi

Strumentalità delle forme e prova di resistenza
Sulla base dei principi della ‘strumentalità delle forme’ e della ‘prova di resistenza’, affermati dalla costante giurisprudenza del Consiglio di Stato, le irregolarità formali riscontrate non possono determinare l’annullamento delle elezioni quando sono irrilevanti sul piano sostanziale.
Tra i vari motivi di contestazione indicati in un ricorso presentato avverso le elezioni per il Consiglio Regionale, i Revisori dei Conti ed i Consiglieri nazionali dell’Ordine della Sicilia, dall’esame degli atti ne è stato riscontrato uno solo, relativo all’ammissione al voto di un iscritto moroso.
Poiché l’ultimo degli eletti distanzia il primo dei non eletti di svariati voti (155 nel Consiglio Regionale, 178 per i revisori dei conti, 174 per il Consiglio Nazionale), il Consiglio nazionale ha ritenuto che, per quanto non conforme sotto il profilo formale, il voto espresso dall’iscritto moroso fosse ininfluente sul piano sostanziale, non potendo alterare la volontà correttamente espressa e registrata dall’ intero corpo dei votanti.
• C.N. 15 dicembre 2010 n. 97 – Presidente Iacopino – Relatore Partipilo
• Respinto ricorso Marta Genova avverso risultati elezioni Ordine Sicilia 30-31 maggio 2010
• Parere della Commissione Ricorsi: conforme

La materia elettorale è regolata da una lex specialis qual è la legge istitutiva
Rinnovo del Consiglio regionale della Lombardia, del Collegio dei Revisori dei conti e del Consiglio Nazionale – maggio 2007.
Il caso riguarda alcuni candidati che, ottenuto un numero di voti utile per partecipare al ballottaggio, avevano dichiarato di rinunziare.
• C.N. 13 marzo 2008 n. 17 – Vice Presidente Paissan – Relatore Ocera
• Respinto ricorso Franco Abruzzo avverso la elezione consiglieri regionali, Collegio dei Revisori dei conti, Consiglio Nazionale Ordine Lombardia maggio 2007.
• Richiesta Commissione Ricorsi: conforme

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