Medico psichiatra e giornalista è stato l’indimenticabile portavoce di Giovanni Paolo II

Navarro Valls, signore dell’informazione vaticana

Joaquin Navarro Valls

Joaquin Navarro Valls

CITTA’ DEL VATICANO – È morto Joaquin Navarro Valls, l’indimenticabile portavoce di San Giovanni Paolo II. Medico psichiatra e poi giornalista era nato a Valencia 80 anni fa. Anche se Papa Francesco ha milioni di follower, su Twitter, la vera svolta della comunicazione è avvenuta con Papa Giovanni Paolo II anche grazie al lavoro di Joaquin Navarro-Valls che è stato il trait-d’union con la stampa nel Pontificato di Papa Wojtyla.
Navarro ha svolto un ruolo fondamentale negli ultimi sei mesi del pontificato, quando la sua competenza di medico si è rivelata fondamentale per comunicare alla stampa le condizioni di salute del Papa polacco. Questa attitudine ad agevolare i rapporti tra la Santa Sede e i giornalisti è stata ereditata da Padre Federico Lombardi e oggi da Greg Burke che con Navarro condivide l’appartenenza all’Opus Dei.
Giovanni Paolo II lo chiamò in Vaticano quando Navarro era presidente della Stampa estera in Italia. Dal 1984 al 2006 è stato Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Il Papa lo inviò come suo rappresentante alle conferenze internazionali dell’Organizzazione delle Nazioni Unite al Cairo (1994), Copenhagen (1995) Beijing (1995) e Istambul (1996).

Joaquin Navarro Valls  con Papa Giovanni Paolo II

Joaquin Navarro Valls con Papa Giovanni Paolo II

Navarro aveva fatto i suoi studi nella “Deutsche Schule” e gli studi superiori nelle Facoltà di Medicina delle Università di Granada, e Barcellona, e di Giornalismo nella Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Navarra. Ha avuto una borsa di studio dell’“International Seminar” nell’Università di Harvard, negli Stati Uniti.
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1961, aveva seguito i corsi per il Dottorato in Psichiatria col tema “Trastornos psiquiátricos en los traumas craneales”. Era stato aiutante nella Facoltà di Medicina. Nel 1968 poi si è laureato in Giornalismo e nel 1980 ha ottenuto la Laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 1977 al 1984 è stato corrispondente all’estero per l’Italia ed il Mediterraneo Orientale (Egitto, Grecia, Israele, Algeria, Turchia) del quotidiano di Madrid Abc. Inviato speciale nei paesi dell’Africa Equatoriale, in Giappone e nelle Filippine.
Membro del Consiglio Direttivo della Stampa Estera in Italia (1979) è stato, poi, eletto presidente dell’Associazione della Stampa Estera in Italia (1983 e 1984) dal 1996 al 2001 è stato presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Maruzza Lefebvre d’Ovidio” per malati terminali di tumore.
Dal gennaio 2007, avvicendato alla Sala Stampa da padre Lombardi, aveva assunto il ruolo di presidente dell’Advisory Board della Università Campus Bio-Medico di Roma.
La salma di Joaquin Navarro Valls sarà esposta, a partire dalle ore 16 di oggi, nella sacrestia della basilica di Sant’Eugenio in viale delle Belle Arti 10, a Roma. Il funerale sarà officiato da monsignor Mariano Fazio, vicario generale della prelatura dell’Opus Dei, domani, venerdì 7 luglio, alle 11, sempre a Sant’Eugenio.

Joaquin Navarro Valls con Papa Benedetto XVI

Joaquin Navarro Valls con Papa Benedetto XVI

“Ricordo di aver guardato da vicino Navarro durante la Conferenza delle Nazioni Unite sul Cairo, che fu uno dei migliori esempi di ciò che Papa Francesco definisce colonizzazione ideologica. Era affascinante vedere qualcuno che stava difendendo la fede, ma non era in difesa. Stava guidando la lotta”. Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke, ricorda così il grande predecessore Joaquin Navatto Valls, un uomo, sottolinea, che “incarnava ciò che Ernest Hemingway definiva il coraggio: la grazia sotto pressione”.
“Conoscevo Navarro – racconta Burke che con Navarro condivide l’appartenenza all’Opus Dei – da quando lavoravo per Time e la rivista indicò Giovanni Paolo II come l’uomo dell’anno. Mi aspettavo di trovare in lui un uomo di fede, ma ho trovato un uomo di fede che era anche un maestro di prima classe”.
Anche il primo successore di Navarro, padre Federico Lombardi gli ha reso omaggio con sincerità confidando che per lui Navarro Valls è rimasto fino all’ultimo “il brillante e competente portavoce del Papa”. “Anche se questa non era la dizione ufficiale del suo compito, che sarebbe stata piuttosto Direttore della Sala Stampa, bisogna dire che nel suo caso era una denominazione del tutto appropriata”, ha sottolineato padre Lombardi, oggi presidente della Fondazione Ratzinger-Benedetto XVI, chiamato a succedere al giornalista (e medico psichiatra) spagnolo nel 2006 alla guida della Sala Stampa vaticana. ”
“La sua intelligenza, eleganza e capacità di relazioni erano – ha riconosciuto il gesuita ai microfoni di Radio Vaticana – eminenti. Non c’è dubbio che in tutto il lunghissimo servizio da lui svolto durante il pontificato di Giovanni Paolo II, dal 1984 alla morte nel 2005, sia stato effettivamente molto vicino al Papa, così da dover essere considerato una delle figure importanti di quel pontificato straordinario, non solo per la sua evidente visibilità pubblica, ma anche per il suo ruolo di intervento e di consiglio”.

Joaquin Navarro Valls con Padre Federico Lombardi

Joaquin Navarro Valls con Padre Federico Lombardi

“Certamente Giovanni Paolo II – ricorda Padre Lombardi – ebbe grande fiducia in lui e tenne in gran conto il suo servizio. Non per nulla egli fu anche inserito come membro effettivo in varie delegazioni della Santa Sede a Conferenze mondiali delle Nazioni Unite di particolare risonanza dove, grazie alla sua esperienza e capacità comunicativa, svolse effettivamente un ruolo di rilievo primario. Così pure ebbe varie volte anche un ruolo «diplomatico», ad esempio nella preparazione o nello svolgimento di viaggi di importanza storica, come quello del cardinale Casaroli in Russia nel 1988 o quello di Giovanni Paolo II a Cuba”.
“Tempestivo, essenziale ed efficace”. Con il suo “stile sobrio e signorile”, Joaquin Navarro Valls, lo storico portavoce di Papa Wojtyla, “è stato un vero maestro nel suo campo e un servitore intelligente e fedele della comunicazione della Santa Sede”. Lo riconosce monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, che ha avuto modo di collaborare spesso con Navarro-Valls nei dieci anni (1998-2007) in cui è stato direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali e portavoce della Cei.
“Ho sempre apprezzato – conclude il vescovo – la sua persona e il suo modo di comunicare che posso riassumere in tre caratteristiche: tempestivo, essenziale, efficace. Tempestivo, perché in tutte le situazioni, dalle più agevoli alle più delicate, i suoi interventi erano sempre puntuali e mai elusivi. Essenziale, perché era capace, con raffinata competenza giornalistica, di riassumere comunicazioni complesse in poche e chiare parole. Efficace, perché dava sempre agli operatori dei media informazioni utili e interessanti, anche per la garanzia e l’autorevolezza del filo diretto che aveva con i Pontefici con cui ha collaborato”.
In particolare, monsignor Giuliodori ricorda, conversando con il Servizio Informazione Religiosa, “la delicatezza e la prontezza, quando dal Palco di Tor Vergata mi autorizzò a rilasciare la dichiarazione, in quanto ero il portavoce di quell’evento, circa la presenza di oltre 2 milioni di giovani riuniti per la Gmg del 2000 con San Giovanni Paolo II”. (agi)

 

 

 

 

I commenti sono chiusi.