Il direttore del Tg1 braccato da 2 dipendenti pentastellati che lo accusano di censura

Mario Orfeo e l’agguato dei finti giornalisti del M5S

L’agguato delle finte Iene a Mario Orfeo

ROMA – Mario Orfeo finisce nel mirino del M5S. Due giornalisti “stile Iene” braccano il direttore del Tg1 accusandolo di aver trascurato nel telegiornale il caso Consip e di aver censurato il discorso di Virginia Raggi durante il 60esimo dei Trattati di Roma.
I due cronisti sono però dipendenti del Movimento 5 Stelle. Il video che ritrae tutta la scena è stato pubblicato sul blog di Beppe Grillo e rilanciato su Twitter anche dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio con l‘hashtag #OrfeoRispondi.
Nel commento al video sul blog si legge: “L’informazione italiana è al 77° posto nella classifica sulla libertà di stampa stilata ogni anno da Reporter Senza Frontiere. Per capire il perché provato a porre qualche domanda al direttore del TG1 Mario Orfeo. La prima volta è fuggito via a bordo di una autoblu. La seconda, al termine di una telefonata muta (!), è salito sulla sua automobile e si è nuovamente allontanato senza rispondere”.
La trovata dei pentastellati ha sollevato critiche bipartisan. “Due persone pagate con soldi pubblici dal gruppo M5S che si spacciano per giornalisti al fine di intimidire un direttore del servizio pubblico – dichiara Ernesto Carbone del Pd – è una cosa che non può passare sotto silenzio. Un fatto di inaudita gravità. Tra poco – conclude l’esponente dem – faranno picchiare i giornalisti non graditi?”.
Da Forza Italia il senatore Maurizio Gasparri sottolinea: “È vergognoso che due dipendenti dello staff comunicazione dei 5 Stelle al Senato invece che fare il proprio lavoro si prestino a certe sceneggiate. Chiediamo un intervento urgente dell’Ordine dei giornalisti ma anche del presidente del Senato per una pubblica censura di questo increscioso episodio e perché si valutino le opportune iniziative del caso”.
Condanna anche da Maurizio Lupi, presidente dei deputati di Alternativa popolare, che sottolinea: “Adesso siamo arrivati allo stalking di due dipendenti del gruppo del Senato che lo inseguono e lo filmano fingendosi giornalisti. È un metodo inaccettabile che dà l’idea di come imposterebbero il rapporto con la stampa e con il servizio pubblico se mai i 5 Stelle arrivassero al potere”. (adnkronos)

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