Ricordato oggi a Palermo, Siracusa e Corleone. Tuttoilmondo: “È la nostra storia”

Mario Francese, un modello da seguire

Andrea Tuttoilmondo e Giulio Francese

Andrea Tuttoilmondo e Giulio Francese sul luogo dell’assassinio di Mario Francese

PALERMO – La sera del 26 gennaio 1979, in viale Campania a Palermo, la mafia uccideva a colpi di pistola il cronista del Giornale di Sicilia Mario Francese. Oggi è stato ricordato, su iniziativa dell’Unci, davanti al cippo che ricorda il tragico episodio.
Presenti la famiglia, tra cui il figlio Giulio, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e delegato all’Assemblea nazionale della Casagit. Sulle pagine del Giornale di Sicilia ha raccontato l’ascesa del clan mafioso dei corleonesi che, dalle campagne della Sicilia interna, si addentrava nella Palermo degli anni ’70 dove le cosche erano interessate ai grandi appalti pubblici e ai traffici di droga internazionali. Fu il primo a capire, scavando negli intrighi della costruzione della diga Garcia, l’evoluzione strategica e i nuovi interessi della mafia corleonese.
Iniziativa anche Siracusa davanti alla lapide che si trova all’interno del Giardino “Mario Francese” del parco archeologico della Neapolis. Il giornalista è ricordato anche a Corleone dove il 26 gennaio del 1978, in via Cammarata, la mafia uccise l’avvocato Ugo Triolo, vice pretore onorario di Prizzi. E tra i primi a indagare sull’omicidio fu proprio Francese, ucciso dai Corleonesi esattamente un anno dopo.
In viale Campania sono intervenuti, tra gli altri, anche il sindaco Leoluca Orlando, il prefetto Antonella De Miro, il comandante regionale dell’Arma dei carabinieri, generale Riccardo Galletta, il questore Renato Cortese, il procuratore aggiunto Sergio De Montis, i comandanti provinciali di Guardia di finanza e Arma dei carabinieri, generale Giancarlo Trotta e colonnello Antonio Di Stasio, il capocentro della Dia di Palermo, colonnello Antonio Amoroso, il giudice Giuseppe De Gregorio, segretario dell’Anm di Palermo, il presidente ed il tesoriere dell’Unci Sicilia, Andrea Tuttoilmondo e Daniele Ditta, il vicepresidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales. Numerosi i colleghi che hanno partecipato alla commemorazione.
Il sindaco Leoluca Orlando ha deposto un cuscino di fiori davanti al cippo che ricorda Francese mentre, nello stesso luogo, prima della cerimonia, don Luigi Ciotti si è soffermato per un momento di riflessione.
“Mario Francese – ha detto Zingales – aveva visto giusto individuando i nuovi boss della mafia siciliana e ha pubblicato con coraggio e professionalità tutte le vicende che riguardavano il clan dei corleonesi”, mentre il presidente dell’Unci, Andrea Tuttoilmondo, ha sottolineato che “per noi giovani cronisti il nome di Mario Francese ha rappresentato, e rappresenta, un modello da seguire. Ricordare Mario Francese significa soprattutto ricordare la nostra storia”. (agi)

 

 

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