Dopo la delusione di Staino, il Cdr teme che questa volta possa essere davvero la fine

L’Unità: “Caro Renzi, il tuo silenzio ci uccide”

Matteo Renzi

Matteo Renzi

l’UnitàROMA –  «Caro Segretario, ognuno può e deve fare la propria parte perché l’Unità continui a vivere, nelle edicole e nel web. Nessuno può chiamarsi fuori». Dopo la lettera aperta del direttore Sergio Staino, è il Comitato di redazione a scrivere a Matteo Renzi per ricordargli che «l’1 febbraio si avvicina inesorabilmente e il rischio che l’Unità venga messa in liquidazione si fa sempre più concreto».
«Stavolta – ammonisce il Cdr – sarebbe davvero la fine. La fine di una storia lunga 93 anni, di una testata che tanto ha rappresentato nelle vicende della sinistra e nel panorama dell’informazione del nostro Paese. La fine del lavoro per 36 giornalisti e poligrafici. Noi faremo di tutto perché ciò non accada. Ma il futuro de l’Unità è oggi nelle mani dei soci de l’Unità srl che, entro l’1 febbraio, devono trovare una intesa sulla ricapitalizzazione, senza la quale è “game over”».
«I segnali che giungono – denuncia il Comitato di redazione de l’Unità rivolgendosi a Renzi – non inducono all’ottimismo. E non lo induce il tuo silenzio di fronte alla richiesta di un incontro per ascoltare le nostre valutazioni anche sulle mancate vendite e le proposte di quanti a l’Unità lavorano. Ciò che chiediamo a tutti è un’operazione di trasparenza e di verità. È un’assunzione di responsabilità alla luce del sole. Lo chiediamo al socio di maggioranza, Massimo Pessina, e lo chiediamo a te che sei il Segretario del partito di riferimento, il Pd, che attraverso la Fondazione Eyu detiene il 20% del pacchetto azionario de l’Unità srl. Non serve a niente e a nessuno, certo non a quanti a l’Unità lavorano, imbarcarsi in un rimpallo di responsabilità”. (giornalistitalia.it)

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