Il direttore di El Paìs suona la sveglia: tecnologie e fake news non siano un alibi

Le bugie si combattono facendo i giornalisti

Antonio Caño Barranco, direttore del quotidiano spagnolo El Pais

Antonio Caño Barranco, direttore del quotidiano spagnolo El Paìs

MADRID (Spagna) – “Da giornalisti abbiamo il dovere di combattere le bugie e portare avanti i valori della verità”. Antonio Caño Barranco, direttore del quotidiano spagnolo El Paìs, suona la sveglia alla nostra categoria ricordando quali sono gli strumenti del nostro mestiere”. E lo fa al Forum “Fake news: come combattere le notizie false in Europa”, organizzato a Madrid dalla delegazione del Parlamento europeo in Spagna e dalla Leading Newspaper Alliance (Lena), per analizzare il fenomeno e la sua influenza sulla politica, sui mezzi di comunicazione e l’opinione pubblica, in vista delle prossime elezioni europee.
“Dobbiamo smetterla di lamentarci della tecnologia e di tutte le varianti che la tecnologia ha portato di diritto anche nel nostro lavoro”, ha ammonito Caño Barranco spiegando che quello delle fake news “non è un fenomeno passeggero, ma un fatto assodato con cui dobbiamo avere a che fare da qui in avanti. E ogni difetto che riscontriamo nella tecnologia e nell’adattamento alle nuove tecnologie è un nostro problema e dobbiamo essere noi a risolvere i nostri problemi professionali”.
Sulle fake news e come dovrebbero essere interpretate, il direttore di El Paìs ha un’idea precisa: “Non le percepisco come qualcosa che ha una causa e un effetto: non credo siano state responsabili dell’elezione di Trump e neanche dei risultati delle elezioni in Europa o dell’esito del voto sulla Brexit. Anche se, proprio quello della Brexit, è il caso in cui l’impatto delle fake news di tanti anni è stato più evidente. Certamente non sono responsabili della crisi in Spagna, innescata da alcune forze separatiste in Catalogna. Non credo che le fake news l’abbiano decretata, ma di certo in Catalogna hanno degradato il clima politico e il dibattito democratico, oltre ad avere introdotto un altissimo grado di confusione nel dibattito pubblico generale”.
“I cittadini – incalza Antonio Caño Barranco – possono farsi le proprie opinioni, le tecnologie lo permettono, e i media tradizionali hanno in parte perso la loro credibilità e noi abbiamo certo le nostre colpe: per tanti anni siamo stati poco disponibili a comunicare con cittadini e lettori. Ora ci stiamo provando e, pertanto, si parla molto dei lettori e di quello che si aspettano da noi. È quello che dobbiamo ai cittadini, ma per molti anni non è stato prioritario per noi. Quello che dobbiamo fare ora è potenziare gli strumenti che, come giornalisti, abbiamo per combattere le bugie e portare avanti i valori della verità”.
Un fenomeno allarmante, quello delle fake news, secondo il rapporto di Previsioni tecnologiche per il 2018 della società di consulenza Gartner:  nel 2022 il pubblico occidentale consumerà più notizie false che vere e non ci sarà sufficiente capacità materiale o tecnologica per eliminarle.
Fra gli obiettivi individuati dal Parlamento europeo per lottare contro questa realtà, una maggiore trasparenza delle notizie online; più informazione da parte dei media ai cittadini, per aiutarli a navigare in Internet in maniera sicura; lo sviluppo di strumenti per aiutare i giornalisti a intercettare i tentativi di disinformazione e a sviluppare il proprio lavoro in situazioni di cambiamenti ultra rapidi di informazione; la salvaguardia della diversità dell’ecosistema dei mezzi di comunicazione della Ue e la prevenzione dell’impatto della disinformazione in Europa.
Alla base di tutto, comunque, come ricorda il direttore di El Paìs, c’è la regina delle regole: fare bene il proprio mestiere. Quello di giornalista. (giornalistitalia.it)

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