70 anni, pensionato Inpgi, prende il posto di Pierfrancesco De Robertis, 52 anni

La Nazione, Franco Carrassi “nuovo” direttore

Franco Carrassi

Franco Carrassi

La NazioneFIRENZE – È Franco Carrassi, 70 anni, il nuovo direttore responsabile del quotidiano La Nazione e della testata on line lanazione.net. Lo ha nominato oggi l’editore Andrea Riffeser Monti comunicando che il suo insediamento avverrà venerdì 9 giugno, per la realizzazione del giornale che andrà in edicola da sabato 10 giugno, e ringraziando “l’attuale direttore Pierfrancesco De Robertis (52 anni) che sarà assegnato ad altro incarico all’interno delle testate del Gruppo”.
Franco Carrassi, nato a Portovenere (La Spezia) il 7 dicembre 1947, è giornalista professionista iscritto all’Ordine della Toscana dal 29 novembre 1977 e pensionato dal 2013. Ha già diretto il quotidiano della Poligrafici Editoriale da aprile 2002 a dicembre 2008, quando si era dimesso nel pieno del terremoto provocato da un’inchiesta politico-giudiziaria.
La nomina di Carrassi non piace affatto all’Ordine ed al sindacato dei giornalisti toscani, i quali ricordano che “la guida della più importante testata regionale rappresenta un punto di riferimento per tutta la categoria”.
Ordine dei giornalisti e Associazione stampa della Toscana chiedono al nuovo direttore di “garantire pubblicamente che sarà rigido interprete della deontologia professionale dei giornalisti e che il prestigio e la tradizione della Nazione non verranno minimamente scalfiti da comportamenti inappropriati” ricordando che “anche in questa occasione, come sempre è accaduto, eserciteranno la propria funzione di vigilanza e saranno affiancati dall’Ordine nazionale e dalla Federazione della stampa e soprattutto da tutti i colleghi”.
Odg e Assostampa Toscana “non possono, però, non stigmatizzare la scelta dell’editore di assumere un collega in pensione dopo aver usufruito per anni di misure di prepensionamento i cui ingenti oneri sono stati pagati dallo Stato e, soprattutto, dalle casse dell’Inpgi. Investire nella professionalità di colleghi attivi sarebbe stata certamente una scelta più coerente e apprezzata”. (giornalistitalia.it)

 

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