Il cancelliere tedesco replica ad dittatore che chiede l’estradizione di 4500 turchi

La Merkel chiede ad Erdogan di liberare Yucel

Deniz Yucel

Deniz Yucel

Angela Merkel

Angela Merkel

ISTANBUL (Turchia) – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato, per l’ennesima volta ad attaccare la Germania questa sera, durante un comizio nella città di Denizli. Obiettivo dell’attacco di Erdogan questa volta, il ministro degli Esteri e vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel.
“La Germania ha un ministro degli Esteri che va fuori dal suo ruolo. Chi si crede di essere per rivolgersi al presidente della Turchia? Dovrebbe parlare al nostro ministro degli esteri, invece di pretendere di darci lezioni. Ha esperienza in politica costui? Quanti anni ha?”. L’ennesima polemica è nata ieri sera, quando il presidente turco ha lanciato un appello ai propri concittadini residenti in Germania, chiedendo loro di non votare per i partiti “nemici della Turchia” nelle elezioni previste il prossimo 24 settembre.
Dei tre milioni di tedeschi di origine turca residenti in Germania, infatti, sono poco più di un milione quelli aventi diritto di voto, un bottino di voti non indifferente a cui Erdogan chiede di non votare né per i social democratici della Spd (di Gabriel), né per i cristiani democratici del Cdu (del cancelliere Angela Merkel che si ricandida per un quarto mandato) e neanche per i Verdi del segretario di origine turca Cem Ozdemir, per il quale il presidente mesi fa chiese ironicamente “analisi mediche” per verificare fosse davvero turco.
L’affermazione di Erdogan ha scatenato l’immediata reazione del ministro Sigmar Gabriel, che ha bollato come “interferenze” le parole di Erdogan, riaccendendo la polemica.

Il premier turco Erdogan

Il premier turco Erdogan

Il presidente turco ha poi ribadito, per ennesima volta, di aver chiesto alla Germania l’estradizione di “4.500 terroristi” alla cancelliera Angela Merkel. Quest’ultima ha dato una risposta negativa, prima di chiedere a sua volta la consegna di alcuni cittadini tedeschi attualmente in carcere in Turchia con l’accusa di terrorismo. Tra questi figurano il giornalista di Die Welt, Deniz Yucel, in carcere da gennaio e l’attivista di Amnesty International, Peter Steudtner, arrestato all’inizio di luglio.
“Lei mi ha detto di no perché hanno una magistratura, mi dispiace signora Merkel, anche noi abbiamo una magistratura”, ha ironicamente dichiarato Erdogan alla folla di Denizli. Il presidente turco è poi tornato sulle elezioni in Germania, rivolgendosi ai turchi che si recheranno alle urne il 24 settembre. “Date loro una lezione, utilizzando il vostro diritto di voto nella maniera migliore: votando per chi non è contro la Turchia”.
Erdogan non ha dato indicazioni esplicite di voto, ma i turchi di Germania hanno di recente fondato due partiti che correranno nel Reno Westfalia: l’Alleanza dei tedeschi democratici (Add) e l’Alleanza per l’innovazione e la giustizia (Big), con quest’ultimo che richiama l’acronimo dell’Akp del presidente, partito della giustizia e dello sviluppo.
Rispetto alle recenti polemiche con la Germania il turco ha scaricato tutta la responsabilità su Berlino. “Hanno usato la Turchia nelle loro polemiche interne, coinvolgendo anche altri Paesi Europei. La strategia di Cdu e Spd è semplice: attacchiamo la Turchia e prenderemo più voti”.
Le polemiche tra i due Paesi avevano, tuttavia, raggiunto l’apice lo scorso marzo, quando Berlino ha vietato a dei ministri turchi di fare campagna elettorale in Germania, in vista del referendum costituzionale tenutosi lo scorso 16 aprile. Erdogan accusò di nazismo i tedeschi, la cui decisione fu poi imitata da Olanda e Austria, scatenando di conseguenza l’ira di Ankara e le accuse di ostilità da parte del presidente turco nei confronti dei principali partiti tedeschi. (agi)

 

 

 

 

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