Le rivelazioni shock di Laura Tangherlini, vittima di un compagno violento

La giornalista Rai: “Botte e insulti per 3 anni”

Laura Tangherlini

Laura Tangherlini

ROMA – Passione, gelosia e botte. Tante botte, per tre anni. A rivelarne particolari e retroscena non la vicina della porta accanto, ma la giornalista Rai Laura Tangherlini. Che racconta, con un lungo post affidato a Facebook, l’amoremalato di cui è stata vittima per tre lunghi anni.
«Non riuscivo a spezzare le catene», «ero finita in un abisso», racconta la giornalista e conduttrice di RaiNews24 che oggi, tre anni dopo quel calvario, trova appunto il coraggio di condividere la sua terribile esperienza pubblicamente.
«I momenti di passione e chimica infinite, uniti a quelli in cui mi faceva sentire una principessa, mi trattenevano incatenata a lui – scrive in un post la Tangherlini –. E mi facevano credere che il suo fosse amore, al massimo gelosia. E che fossi io a sbagliare e a meritare le sue reazioni».
Solo dopo, rivela, «ho capito che si trattava di controllo, ossessione, egoismo, totale manipolazione. Eppure anche a quel punto non riuscivo a spezzare le catene. Ero come paralizzata, confusa e tanto infelice. Così accettavo le botte, gli insulti continui, i ricatti, le vendette, le minacce».
«Ero stretta tra la paura che mi ammazzasse e quella che mi lasciasse. Ricordo il terrore di tornare a casa – scrive Laura Tangherlini – e trovarla derubata o sottosopra. Ricordo che non potevo telefonare neppure ai miei genitori e che il mio telefono non poteva essere occupato. Ricordo le minacce mentre ero in onda e le accuse di flirtare con i telespettatori se non mostravo il suo anello a ogni singola inquadratura. Ricordo che era tutto assurdo, surreale, che non capivo, che lui non mi capiva. Ma restavo lì».
«Ricordo mille e mille episodi, le lacrime, le denunce che puntualmente ritiravo dopo le sue reazioni quando gli venivano notificate».
«Ricordo la paura mia, dei miei amici, dei miei familiari. Ricordo che pure loro mi dissero di scegliere, loro o lui. Scelsi lui. E rimasi ancora più sola e in pericolo».
«Ricordo l’ultima volta che lo vidi, mi inseguiva in auto per le vie di Los Angeles dandomi della puttana perché per l’ennesima e ultima volta stavo scappando dalle sue botte, dopo che per la prima volta avevo invece rifiutato un approccio fisico per tutta la mia settimana americana. Ma quella volta la mia fuga fu per sempre. E cavolo quanto ho fatto bene», conclude la giornalista, oggi felicemente sposata con il musicista romano Marco Rò: «Proprio grazie a quei tre anni sono poi stata in grado di riconoscere una persona che avesse questa luce fondamentale. (giornalistitalia.it)

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