La 31enne vittima di un infarto nel 2013 aveva accumulato 159 ore di straordinario

La giornalista Miwa Sado uccisa da troppo lavoro

Miwa Sado

Miwa Sado

TOKYO (Giappone) – È a dir poco inquietante venire a sapere, dopo quattro anni, che a provocare la morte di Miwa Sado, giovane giornalista giapponese, vittima di un infarto – così scrissero agenzie e giornali – nel 2013, è stato l’eccesso di lavoro.
Miwa Sado, 31 anni, lavorava per l’emittente televisiva Nhk a Tokyo ed aveva accumulato 159 ore di lavoro straordinario in un solo mese, con due giorni appena di riposo.
Nel maggio del 2014 le autorità che vigilano sul lavoro in Giappone avevano stabilito che la morte della giornalista era da collegare ad un’insufficienza cardiaca congestizia, una malattia cronica che indebolisce i muscoli del cuore, debilitandoli e impedendo loro di pompare sufficiente sangue. La stanchezza e lo stress accumulati per il lavoro ad oltranza hanno completato l’opera.
Una piaga, purtroppo, quella della morte da superlavoro, il “karoshi”, che in Giappone miete vittime ogni anno, tra infarti e suicidi: l’anno scorso ben 107 decessi sono stati riconosciuti come morti da eccesso di lavoro. (giornalistitalia.it)

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