I giornalisti scioperano e per l’azienda si tratterebbe di comportamento illegittimo

Italicae Books, ancora niente stipendi

miracoli5StopROMA – Alla data di ieri, 23 marzo 2017, non risulta ancora arrivato il saldo degli stipendi di febbraio 2017, garantiti dalla società Italicae Books con valuta 17 marzo 2017 durante la riunione sindacale del 16 marzo 2017 nella sede della Federazione nazionale della stampa.
Per questo motivo il fiduciario dei giornalisti e la rappresentante sindacale dei grafici editoriali in forza alla Italicae Books hanno dichiarato il proseguimento nelle giornate di ieri, giovedì 23 marzo,  e oggi, venerdì 24 marzo, dello sciopero. Sciopero – al quale ha aderito anche il direttore Daniele Urso – che rientra nel pacchetto di cinque giorni che la redazione ha affidato alle rappresentanze sindacali il 15 febbraio 2017 dichiarando in quel giorno anche lo stato di agitazione.
«Sottolineiamo – spiegano fiduciario e rappresentante sindacale dei grafici – che in data odierna da Italicae Books Soc. Coop. a.r.l. e dall’editore incaricato Periodici Italiani Srls non sono ancora pervenute comunicazioni a garanzia della continuità di lavoro e regolari pagamenti».
Non è mancata, naturalmente, la reazione del sindacato dei giornalisti: «È irricevibile la comunicazione di Italicae Books che dichiara di voler prendere provvedimenti nei confronti dei colleghi in sciopero, qualificando come illegittimo il loro comportamento».
La Federazione nazionale della Stampa, l’Associazione Lombarda dei Giornalisti e l’Associazione Stampa Romana contestano, dunque, «l’atteggiamento aziendale che punta a reprimere l’esercizio di un diritto costituzionalmente garantito come quello di sciopero. Esprimono pieno sostegno ai colleghi in sciopero ieri e oggi per il mancato pagamento di alcune mensilità arretrate e per la totale assenza di garanzie sul futuro».
«Queste motivazioni – incalzano Fnsi e Associazioni di stampa di Lombardia e Lazio – legittimano pienamente l’astensione dal lavoro proclamata dalla redazione, anche a fronte del fatto che la proprietà ha manifestato l’intenzione di chiedere gli ammortizzatori dopo appena qualche mese dall’acquisizione del ramo d’azienda».

 

 

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