Il Tribunale di Roma conferma l’autonomia dell’Sgr nella determinazione delle vendite

Inpgi libero di stabilire il prezzo delle case

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Le case Inpgi in via dei Giornalisti a Roma

ROMA – “La decisione di dismettere parzialmente il patrimonio immobiliare dell’Inpgi rientra tra le materie gestite in piena autonomia dall’ente e non è soggetta alla disciplina stabilita dalla legge per la vendita degli immobili da parte degli enti pubblici”. Lo ha sbabilito la Sesta Sezione del Tribunale Civile di Roma che, confermando l’orientamento giurisprudenziale unanime delineatosi in tema di gestione degli immobili da parte degli enti e delle casse di previdenza privatizzati – ha ribadito il principio in base al quale “il rilievo pubblicistico dell’Ente si esaurisce nell’attività di erogazione delle prestazioni ai soggetti assicurati, restando quindi sottratta agli obblighi posti a carico degli enti pubblici l’attività di gestione del patrimonio che viene svolta in regime privatistico”.
La fattispecie, spiega l’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani, traeva origine da un’azione giudiziale, promossa da alcuni inquilini degli stabili di proprietà del Fondo immobiliare “Giovanni Amendola” e rientranti nel piano di vendite in corso di attuazione ad opera della Sgr incaricata della relativa gestione, che invocavano il rispetto dei termini e delle condizioni previste dalla legge 410/2001 che disciplina il processo di dismissione dei patrimoni immobiliari degli enti pubblici. Inoltre, i ricorrenti contestavano l’entità del prezzo di vendita delle unità immobiliari, ritenendola eccessiva in relazione al valore dagli stessi ritenuto “congruo”.
Entrambe le eccezioni sono state ritenute infondate dal Tribunale – che ha conseguentemente condannato gli inquilini, tra l’altro, al pagamento delle spese processuali (oltre 5mila euro) in favore dell’ente – sulla base della considerazione che è precluso al giudice interferire con aspetti negoziali riservati alla disponibilità delle parti, quali la congruità del prezzo praticato con riferimento ai presunti valori di mercato: “al riguardo, va osservato che nessuna verifica sembra possibile, dal momento che i conduttori hanno delle mere aspettative di fatto in merito all’acquisto e non possono pretendere di acquistare ad un prezzo determinato”.
“La decisione – afferma l’Inpgi – costituisce una ulteriore conferma della piena legittimità dell’operazione di vendita posta in essere dall’Istituto e dalla Sgr di gestione del Fondo, che sta registrando – tra l’altro – risultati soddisfacenti in termini di riscontro positivo da parte dei potenziali acquirenti, di cui si è già data, recentemente, ampia informazione”. (giornalistitalia.it)

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