Al popolare sito americano di gossip non è bastata la vendita all’asta ad Univision

Il video hard di Hulk Hogan fa chiudere Gawker

Hulk Hogan

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HOUSTON (Usa) – Dopo 14 anni di attività il sito di gossip Gawker chiude i battenti, nonostante tre giorni fa il gruppo editoriale Univision abbia vinto l’asta per rilevarlo. Ad affossare Gawker, uno dei siti online più popolari del mondo per le notizie sensazionalistiche, è stato il mega risarcimento da 140 milioni di dollari pagato all’ex lottatore di wrestling Hulk Hogan, al secolo Terry Bollea, per violazione della privacy, dopo la pubblicazione di un suo video hard.
Gawker era stato fondato nel 2003 da Nick Denton, ex giornalista del Financial Times e, non avendo i soldi per pagare la mega-multa a Hogan era stato messo all’asta. Univison ha speso quasi 100 miloni di dollari per comprarlo e lo ha fatto perché della galassia di Gawker fanno parte anche altri sei siti: Deadspin, Lifehacker, Jalopnik, Jezabel e Gizmodo i quali resteranno aperti, nonostante la chiusura per bancarotta di Gawker.
La battaglia legale con Hogan si è trasformata in una guerra tra i miliardari della Silicon Valley. Peter Thiel, fondatore di Paypal e azionista di Facebook, ha ammesso di aver aiutato Hogan a coprire le spese legali. Una vendetta perché dieci anni prima, Gaeker aveva definito Thiel “gay”. Al fianco di Gawker si era invece schierato il fondatore di eBay, Pierre Omidyar. (Agi)

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