Lettaratura naturalistica protagonista nella diciannovesima edizione ad Abbateggio

I vincitori del Premio nazionale Parco Majella

Premio Parco MajellaABBATEGGIO (Pescara) – Un’atmosfera suggestiva e un grande calore di pubblico hanno reso ancora più suggestiva la cerimonia del Premio nazionale Parco Majella, svoltasi ad Abbateggio. La tradizionale manifestazione di mezza estate del parco della Majella, arrivata alla 19ª edizione, ha avuto come presidente di giuria Daniele Mocio, tenente colonnello dell’Aeronautica Militare, conduttore di rubriche meteorologiche in Rai. Tanti gli ospiti, tra finalisti, ospiti speciali e affezionati spettatori provenienti da tutta Italia.
Per la sezione Narrativa Italiana edita primo classificato Antonio Del Giudice con “La Bambina Russa” (casa editrice Tabula Fati); secondi Federico Cauli e Stefano Ricci con “La notte scintilla il caprimulgo chiama” (Casa Edizioni Belvedere); terza Wally Dall’Asta con “L’amaro sapore del mallo” (Casa Editrice Tabula Fati).
Per la Saggistica edita al primo posto Emanuela Guidoboni, Francesca Mullargia e Vito Teti con “Prevedibile/Imprevedibile” (Rubettino Editore); seconda Paola Bonora “Fermiamo il consumo di suolo. Il territorio tra speculazione, incuria e degrado” (Il Mulino Editore); terza Gabriella Corona con  “Breve storia dell’ambiente in Italia” (Il Mulino Editore).
Per la Narrativa Italiana inedita primo classificato Claudio Sarmiento con “La scacchiera, il teatro, la luna e le bombe”; seconda Rina Bontempi con “Una voglia di fragola. Una candela. Un cappello a falde larghe di colore giallo”; terza Anna Terrenzio con “Nonno Micio”.
Premi speciali: per la Narrativa Edita a Giovanni D’Alessandro per “Tre notturni per L’Aquila (e una lettera)” (Ianieri Edizioni); per la saggistica a Maurizio Iaccarino per “Un mondo assetato. Come il bisogno di acqua plasma la civiltà” (Casa Editrice Editoriale Scientifica); Carlo Carraro e Alessandra Mazzai per  “Il clima che cambia. Non solo un problema ambientale” (Il Mulino Editore); Devis Bonanni per “Il buon selvaggio. Vivere secondo natura migliora la vita” (Marsilio Editore); Pietro Tino per  “Le radici della vita. Storia della fertilità della terra del mezzogiorno (secoli XIX-XX)” (Rubettino Editore); Graziana Santamaria per  “Terra viva, architettura per evolvere, cibo per vivere, alberi per curare” (Casa Editrice Liberodiscrivere).
La giuria era composta dalle giornaliste Gigliola Edmondo e Lilli Mandara, dal direttore di Legambiente Abruzzo, Francesca Aloisio, dallo scrittore Edoardo De Luca, e dai professori Alfredo Mazzoni e Ugo Perolino. La direzione artistica è stata curata da Daniela D’Alimonte e Marco Presutti, mentre la lettura dei brani è stata affidata all’attrice Lea Del Greco. Accompagnamento musicale dell’arpista Benedetta De Simone, una promettente musicista appena 18enne, prima arpa dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “D’Annunzio” di Pescara. (Agi)

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