Maximino Rodriguez Palacios, 72 anni, componente del Sindacato messicano

Giornalista assassinato davanti alla moglie

Maximino (Max) Rodriguez Palacios

Maximino (Max) Rodriguez Palacios

LA PAZ (Messico) – Venerdì Santo di sangue per il giornalismo messicano. Maximino Rodriguez Palacios, 72 anni, è stato assassinato davanti al centro commerciale City Club Forjadores di La Paz, capitale dello Stato della Bassa California del Sud. Uno Stato, il Messico, che i frequenti episodi di violenza contro gli operatori dell’informazione (è il quarto omicidio in un mese) hanno finito per identificare il terzo Paese più pericoloso per i giornalisti dopo la Siria e l’Afghanistan.
Cronista di nera e giudiziaria per il giornale on line “Colectivo Pericú”, Max Rodriguez Palacios era componente del Sindacato dei giornalisti messicani. Aveva cominciato a lavorare oltre quarant’anni fa come cronista di giudiziaria a Irapuato, nello Stato messicano di Guanajuato, per poi trasferirsi a Baja California Sur per  lavorare nel principale giornale dell’epoca, il Sudcaliforniano. È stato direttore del quotidiano Ultimas Noticias di La Paz, giornalista televisivo per Canale 10, per il quale aveva anche un programma radiofonico.
Un delitto spietato, che i killer hanno eseguito scaricandogli addosso 12 colpi di postola di grosso calibro davanti agli occhi della moglie del giornalista disabile. Poco prima di mezzogiorno, Rodriguez Palacios aveva, infatti, parcheggiato la sua berlina blu Honda ed era intento a chiedere  una sedia a rotelle per la moglie, che ha problemi di mobilità, quando da un furgone pick-up bianco ignoti hanno aperto il fuoco, da distanza ravvicinata, uccidendolo all’istante. Illesa la moglie Raquel Medina Romo.
Cuauhtémoc Morgan, direttore di “Colectivo Pericú”, nel condannare con la massima fermezza questo questo attacco al collega e membro del sindacato dei giornalisti, chiede alle autorità di fare giustizia sull’episodio e su tanti, troppi, altri crimini rimasti impuniti, che hanno ridotto in frantumi le famiglie delle vittime.
Maximino Rodriguez Palacios, ricordano i colleghi messicani, è stato sempre in prima linea e al servizio dei cittadini, nei confronti dei quali ha sempre lavorato con passione, professionalità e, soprattutto, coraggio, informandoli in tempo reale sui fatti.
Dal canto loro loro, i leader dei partiti Revolucionario Institucional, della Rivoluzione Democratica e del cittadino, Edmundo Salgado Cota, Jesus Druck González e Joshua Estrada Flores Movimento, hanno richiesto l’immediata cattura degli assassini del giornalista e un deciso intervento per richiamare l’attenzione sui crimini nei confronti dei giornalisti.
A condannare l’omicidio di Maximino Rodriguez Palacios è stato anche il governatore dello Stato, Carlos Mendoza Davis, assicurando il proprio incondizionato impegno ad assicurare i responsabili alla giustizia e a difendere la professione giornalistica come bene comune.
Mendoza Davis ha assicurato che il suo governo continuerà a lavorare contro la criminalità, chiudendo gli spazi di impunità per raggiungere la tranquillità dei cittadini e il libero esercizio della libertà di espressione. Ha, infine, reso noto di aver concordato con il Segretario degli Interni, Miguel Ángel Osorio Chong e il Procuratore Generale della Repubblica, Raúl Cervantes, per azioni coordinate per fare luce sul delitto del giornalista. (giornalistitalia.it)

 

 

 

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