Ergastolo ai boss Vincenzo Virga e Vito Mazzara per l’omicidio del giornalista

Fu la mafia ad uccidere Mauro Rostagno

Mauro Rostagno

Mauro Rostagno

TRAPANI – E’ stata la mafia ad uccidere il giornalista e sociologo Mauro Rostagno. La giustizia italiana, dopo venticinque anni, lo scrive nero su bianco. E’ della Corte d’Assise di Trapani, presieduta da Angelo Pellino, la sentenza di condanna all’ergastolo per i boss trapanesi Vincenzo Virga e Vito Mazzara, accusati dell’omicidio di Rostagno, assassinato a Valderice (Tp) il 26 settembre del 1988. Ammazzato da Cosa nostra perché ne aveva scoperto volti e interessi. Ucciso per il suo “esemplare lavoro giornalistico”, si legge nella sentenza.
Un verdetto che mette un punto fermo su una vicenda che sembrava destinata a non chiudersi mai, tra piste inconsistenti e ristagni delle investigazioni.
Ci sono voluti due giorni e mezzo di camera di consiglio ai giudici della Corte d’Assise per condannare i due imputati ad una pena senza fine e al risarcimento delle parti civili tra le quali l’Ordine dei giornalisti e l’Assostampa Sicilia, la comunità Saman, di cui Rostagno fu il fondatore, e, naturalmente, i familiari del giornalista.
La Corte ha anche disposto la trasmissione in Procura delle deposizioni di una serie di testimoni, tra i quali l’ex sottufficiale dei carabinieri Beniamino Cannas, e l’editrice dell’emittente televisiva Rtc, Caterina Ingrasciotta, televisione privata dalla quale Rostagno denunciava cosa nostra e i suoi legami con la massoneria deviata.
Il processo si è protratto per 67 udienze durante le quali sono stati ascoltati 144 testi ed effettuate quattro perizie. Per entrambi gli imputati i pm Gaetano Paci e Francesco Del Bene avevano chiesto l’ergastolo.

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