A Gubbio con il figlio Gian Marco, Gianni Letta, Paolo Corsini e Giacomo Marinelli

Francobaldo Chiocci rimpiange l’inviato speciale

Francobaldo Chiocci

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Francobaldo ChiocciGUBBIO (Perugia) – “C’era una volta l’inviato speciale – Memorie e rimpianti di un giornalismo che fu”, il libro del giornalista Francobaldo Chiocci edito da “Il Cerchio” (230 pagine, 19 euro), sarà presentato domenica 26 ottobre, alle ore 17 alla Biblioteca Sperelliana di Gubbio.
Con l’ex direttore de “Il Tempo”, parteciperanno all’evento, organizzato dalla libreria Fotolibri e coordinato dal direttore di Trg, Giacomo Marinelli Andreoli, il suo predecessore alla guida del quotidiano romano, Gianni Letta, e l’attuale direttore, suo figlio Gian Marco Chiocci. Con loro anche  il vicedirettore del Giornale Radio Rai, Paolo Corsini, e l’editore de “Il Cerchio”, Adolfo Morganti.
Francobaldo Chiocci, mezzo secolo di vita professionale vissuta in giro per il mondo come cronista e testimone di ogni tipo di eventi, prima per Il Tempo di Angiolillo e Letta, poi per l’Europeo e Il Giornale di Vittorio Feltri.
Ricordi, annotazioni, rivelazioni su avventure, disavventure, scoperte, episodi sconosciuti o mimetizzati, alcuni dei quali clamorosi, come i retroscena delle persecuzioni a Padre Pio, le bugie mediatiche sulla fame in India, il doppio Scalfaro del caso Moro, l’«altra» Oriana Fallaci, il salvataggio dei boatpeoples sudvietnamiti, la morte di Boby Sands e l’Ira che voleva accordarsi col Vaticano, il mancato “rapimento” di Emanuele Filiberto di Savoia col consenso del padre, la vita rischiata al fronte con i pasdaran di Khomeini e nelle famigerate carceri di Evin. Il tutto per condividere il suo amico Mimmo Candito, presidente dei Reporter senza Frontiere, che, al ritorno dall’Iraq, si accorse che gli ascoltatori delle sue conferenze ne sapevano più di lui perché la guerra l’avevano seguita in diretta tv. “E allora – si compianse – compresi che era cominciato il dopo Cristo dell’informazione”.

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