Lorusso, Giulietti e Martellotta hanno sottolineato l’impegno contro minacce e querele

Fnsi a Bari al fianco di Marilù Mastrogiovanni

Marilù Mastrogiovanni e Raffaele Lorusso

Marilù Mastrogiovanni e Raffaele Lorusso

BARI – “Ascoltare Marilù Mastrogiovanni qui a Bari è stata una scelta voluta per rimarcare una direzione di marcia che ci siamo dati quando abbiamo constatato la situazione di tanti colleghi e colleghe in tutta Italia quotidianamente sottoposti a minacce di ogni tipo, da quelle fisiche ad altre molto più subdole”. Lo ha detto, oggi a Bari,  il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, nell’ambito di un seminario di formazione organizzato dall’Ordine dei giornalisti di Puglia. L’occasione è servita, infatti, per esprimere la vicinanza e la solidarietà del sindacato dei giornalisti alla collega minacciata per le sue inchieste sulla criminalità a Casarano e nel Salento.
“Un’anomalia tutta italiana – ha ricordato Lorusso riferendosi alle querele temerarie – che fa sprofondare sempre di più il Paese nelle classifiche mondiali che registrano i tassi di libertà di stampa. Ogni giorno – ha aggiunto – mi arrivano segnalazioni da colleghi di tutta Italia. Si tratta, evidentemente, di un modo per indebolire la libertà di stampa che cercheremo di contrastare in ogni sede”.
Lorusso ha, quindi, ricordato la richiesta avanzata dalla Federazione Nazionale della Stampa al Ministro della Giustizia, per passare dalle parole ai fatti con una norma che punisca duramente le querele temerarie. Ha, inoltre ricordato “l’orientamento univoco della Corte Europea di Giustizia, la quale stabilisce che quando c’è azione di risarcimento promossa ai danni di un giornalista e quella azione si dimostra infondata, il querelante deve essere condannato ad una sanzione pecuniaria proporzionale al risarcimento richiesto. Introdurre questo principio nel nostro ordinamento sarebbe una norma di civiltà, oltre che un messaggio deterrente a tutti coloro a tutti quanti pensano di poter indebolire il diritto di cronaca e intimidire i giornalisti”.
Il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, dal canto suo, ha ricordato che “in questo Paese ci sono decine di cronisti minacciati da mafia, camorra e malaffare e corruzione, il problema è non lasciarli soli e non solo chieder la scorta di polizia quando dovesse servire, ma soprattutto una sorta di scorta «mediatica»: ciascuno di noi giornalisti vada nello stesso posto, illuminare le loro inchieste, riprendere le loro denunce e far sapere agli aggressori che saranno tenuti sotto il tiro dell’attenzione di tutti i cronisti italiani”.
Giulietti ha parlato anche del tema delle querele milionarie che da un po’ di tempo colpiscono i redattori di alcuni giornali. “Noi chiediamo al Governo di smettere di annunciare nuovi provvedimenti contro il diritto di cronaca o restrizioni sulla pubblicazione, ma di fare l’unico atto dovuto in questo momento: eliminare le cosiddette querele-bavaglio. Sono le querele che vengono scagliate da gruppi molto forti per impedire le inchieste, sono querele dove si chiedono ai giornalisti decine di milioni di euro di risarcimento: il 90% di tali querele non arriva neppure a dibattimento. Chiediamo una cosa semplice: che sia introdotta una norma che faccia sapere al querelante temerario, che è cosa diversa dalla tutela della propria immagine, che dovrà lasciare il 50% della sua folle richiesta. Costoro vanno colpiti nella tasca e nel portafoglio, non perché minacciano un cronista ma minacciano il diritto dei cittadini ad essere informati su malaffare e corruzione”.
“Le minacce da parte di pubblici amministratori – ha sottolineato il presidente dell’Assostampa Puglia Bepi Martellotta – sono sempre più frequenti in Puglia  e sono il segno di un imbarbarimento nei rapporti tra chi governa le nostre città e chi ha il diritto-dovere, sancito dalla Costituzione, di raccontare ciò che accade nei nostri territori. Saremo sempre al fianco di Marilù e di tutti i colleghi quotidianamente minacciati dai «poteri forti», anche quando non collusi con la criminalità organizzata, perché i cittadini pugliesi siano informati sempre e comunque di ciò che accade nella loro realtà”.
Nel ringraziare Fnsi e Assostampa di Puglia della solidarietà e della vicinanza, Marilù Mastrogiovanni ha concluso ribadendo che le minacce non fermeranno certamente la libertà di stampa: “Quello che sto facendo – ha sottolineato – è rimanere molto concentrata su quello che devo ancora scrivere, perché c’è ancora tanto da raccontare”. (giornalistitalia.it)

 

 

 

 

 

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