Appello del presidente della Camera: “Primo vero banco di prova della legislatura”

Fico: “Cda Rai senza ingerenze politiche”

Roberto Fico, presidente della Camera dei Deputati ed ex presidente della Commissione di Vigilanza della Rai

ROMA – “Il tema del servizio pubblico radiotelevisivo l’ho seguito per cinque anni da presidente della Commissione di Vigilanza Rai, avendo come unica stella polare l’autonomia e l’indipendenza della Rai dalla politica, perché questo è il senso del servizio pubblico. È qualcosa a cui ho lavorato con costanza e ostinazione, in cui credo profondamente”. Lo afferma il presidente della Camera dei deputati ed ex presidente della commissione di Vigilanza della Rai, Roberto Fico (M5S), invitando il Governo e il Parlamento a rinnovare i vertici del servizio pubblico radiotelevisivo secondo criteri di merito, senza ingerenze.
“Nelle prossime settimane, – ricorda Fico – secondo la legge approvata nella scorsa legislatura dal Parlamento, sarà ancora la politica a scegliere i componenti del consiglio di amministrazione di viale Mazzini: due saranno votati dalla Camera, due dal Senato, due – oltre all’amministratore delegato – scelti dal Governo, più un settimo componente eletto dai dipendenti. Il modo in cui la politica si comporterà rispetto a questo percorso sarà il primo vero banco di prova della legislatura».
Fico rivolge “un appello vigoroso a tutto l’arco parlamentare: occorre un salto culturale, è necessario rifiutare la logica dell’appartenenza per premiare esclusivamente merito, competenze, capacità di visione del servizio pubblico”.
A giudizio del presidente della Camera “se la scelta degli amministratori deve essere il frutto di un ragionamento alto, così anche tutta l’organizzazione interna della Rai deve essere stabilita esclusivamente dai vertici del servizio pubblico scelti dal Parlamento, dal Governo e dai dipendenti, nella loro autonomia di giudizio: non devono esistere consiglieri, direttori o vicedirettori appartenenti ad aree politiche. La politica ne resti fuori, dia finalmente un segnale forte di cambiamento. In caso contrario saremmo davanti a un vero e proprio fallimento”. (giornalistitalia.it)

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