Perquisito Il Mattino di Padova. Sindacato, Odg e Cdr: “Attacco alla libertà di stampa”

Favoreggiamento alla mafia: giornalisti indagati

Cristina Genesin, cronista del quotidiano Il Mattino di Padova: ha subito perquisizioni a casa e in redazione

PADOVA – “Favoreggiamento alla mafia” e “divulgazione di segreto istruttorio”. Queste le gravissime accuse contestate alla giornalista Cristina Genesin, al direttore e al condirettore del quotidiano Il Mattino di Padova, Paolo Possamai e Paolo Cagnan, per avere pubblicato, oltre un anno fa, un articolo corredato da una foto del figlio di Totò Riina, Salvatore, a Padova.
La Guardia di Finanza, su mandato della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Venezia, ha infatti perquisito oggi la redazione del quotidiano passando al setaccio la postazione della cronista di giudiziaria Cristina Genesin che, già alle 7 di mattina, era stata svegliata da otto uomini del Gico di Mestre che le hanno esibito il mandato di perquisizione domiciliare, firmato dal sostituto procuratore Fabrizio Celenza, consentendole solo di avvisare la sua legale e di aspettarne l’arrivo.

Paolo Possamai

Sequestrati cellulari, anche personali, computer e documenti molti dei quali non sono attinenti alla contestazione riguardante la pubblicazione di notizie e di foto sulla presenza del figlio di Toto Riina a Padova.
Federazione Nazionale della Stampa, Sindacato e Ordine dei giornalisti del Veneto e Assostampa Padovana “condannano con fermezza questo atto che altro non è se non un attacco alla libertà di stampa, al segreto professionale e alla tutela delle fonti. Il reato contestato – denunciano Sindacato e Ordine dei giornalisti – è a dir poco sconcertante. Non si bloccano i cronisti con una misura repressiva come questa. Ci auguriamo che il nuovo Governo e il Parlamento non si limitino a esprimere solidarietà ai cronisti minacciati, ma che si affrettino ad assumere i relativi provvedimenti a tutela di una informazione libera e indipendente”.
“La Corte europea dei diritti dell’uomo – ricordano – ha più volte condannato gli Stati a seguito di perquisizioni e sequestri a carico dei giornalisti, ribadendo la necessità di tutela delle fonti come presupposto inderogabile della libertà di stampa”.
Il Comitato di redazione dei quotidiani veneti del gruppo Gnn (Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso e Il Corriere delle Alpi), condannando fermamente l’episodio che ha visto protagonista la collega Cristina Genesin, da anni cronista giudiziaria del Mattino di Padova, lo definisce “grave, di intimidazione e di limitazione della libertà a una cronista che nient’altro ha fatto se non il proprio lavoro”. Quindi non esita a parlare di “un’accusa a dir poco incredibile, firmata dal pm della Dia Fabrizio Celenza”.
I rappresentanti dei giornalisti, respingendo al mittente “questi tentativi di imbavagliare la stampa libera”, chiedono “sia fatta luce al più presto su questa vicenda dai tratti paradossali” e “l’intervento degli organismi di categoria e del nuovo governo affinché sia tutelata, non soltanto a parole, la libertà di stampa e il diritto dei cittadini a essere informati. E non venga accusato di reati così gravi chi cerca ogni giorno di perseguire la verità e l’informazione corretta”.

Paolo Cagnan

Solidarietà ai giornalisti del Mattino di Padova anche dal Cdr del quotidiano Il Giornale di Vicenza che, a nome di tutta la redazione, “è vicino ai colleghi ed esprime loro solidarietà per l’inusitata e gravissima iniziativa giudiziaria assunta nei loro confronti”.
“L’ipotesi di reato formulata dalla Procura, la tempistica delle perquisizioni rispetto alla pubblicazione degli articoli oggetto di indagine e le modalità con cui è stata condotta l’iniziativa (con il sequestro di strumenti di lavoro indispensabili allo svolgimento della professione) – denuncia il Cdr del Giornale di Vicenza – non possono che portare ad una ferma reazione di tutta la categoria contro attività che paiono mirate a bloccare il lavoro dei cronisti impegnati non già a favorire organizzazioni mafiose ma ad informare la cittadinanza come garantito dalla Costituzione”.
Il Cdr invita, quindi, i giornalisti perquisiti “a continuare a svolgere la loro attività senza farsi scoraggiare da attacchi alla libertà di stampa di questo genere”.
Piena solidarietà ai colleghi del Mattino di Padova e in particolare alla cronista Cristina Genesin, anche dal Comitato di redazione del quotidiano La Stampa che condivide e sottoscrive il comunicato redatto dal Cdr dei giornali veneti del gruppo Gedi News Network. (giornalistitalia.it)

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