E sono i giornalisti a premere il grilletto, copiando e incollando i post del sindaco

Facebook uccide gli uffici stampa

FacebookROMA – Facebook uccide gli uffici stampa e, paradossalmente, sono alcuni tra gli stessi giornalisti a premere il grilletto. L’utilità dei social network non è affatto in discussione, ma tra gli aspetti estremamente negativi del loro utilizzo c’è anche questa conseguenza.
Affidare la propria comunicazione ad un profilo o ad una pagina Facebook è una tendenza largamente diffusa tra enti ed associazioni, per non parlare di piccole imprese o attività commerciali. A questi livelli, però, il “fai da te” è molto diffuso e i danni maggiori per la categoria sono riscontrabili tra sindaci, assessori o amministrazioni comunali in genere.
Tutti i Comuni, anche in consorzio tra loro, dovrebbero essere dotati di un addetto alla comunicazione, assunto a tempo indeterminato e tramite concorso pubblico. Ma è nota la ritrosia degli amministratori a dotarsene. Soprattutto nei piccoli Comuni. Nella migliore delle ipotesi ci si dota di un portavoce, con nomina politica e in carica fino al termine del mandato.
L’amministratore medio ragiona così. “Ufficio stampa? Fossi matto! Che ci vuole? Mi apro una pagina Facebook e pubblico due o tre post al al giorno corredati da foto dei marciapiedi appena realizzati. Tanto…”.
Tanto… ci saranno senz’altro dei giornalisti che interpreteranno quello stato di Facebook come una notizia. Qui, come dicevo in apertura, si preme sul grilletto.
Alcuni giornalisti copiano ed incollano in word quelle frasi pubblicate dal sindaco o dall’assessore. Lo sforzo, al massimo, sta nel correggere gli eventuali errori grammaticali o di battitura. Non è difficile tirare fuori da questi “contenuti” dalle 1500 alle 2000 righe corredate di foto. Una bella firma e via, in redazione per essere pubblicato sui quotidiani cartacei, sulle testate on line come sui blog o per essere speakerato in radio e telegiornali.
Colpita da un tale proiettile, muore lentamente la speranza, per tanti colleghi disoccupati, di accedere ad un posto di lavoro dignitoso e di mettere al servizio di un soggetto le proprie competenze nel mondo dell’informazione e della comunicazione. (giornalistitalia.it)

Un commento

  1. No, no e ancora no! Sarà che il mio mestiere è una passione, sarà che ho scelto di essere freelance e di condividere con Moira Perruso e altri colleghi il mio cammino, ma mi sento di dissentire e rassicurare i colleghi.
    Gli uffici stampa devono evolvere per stare al passo con i tempi, ma quando si vuole/deve fare informazione di qualità la pagina FaceBook non è proprio il luogo giusto. Non è una testata giornalistica.
    I giornali soffrono e gli online sono a dieta, ma gli spazi per le notizie di qualità ci sono ancora. Ci sono quando gli uffici stampa sono professionisti seri con relazioni vere. Ci sono quando continuano a professionalizzarsi per governare gli spazi sui social media senza esserne inghiottiti. Ci vuole impegno, costanza, determinazione e tanta voglia di non arrendersi, ma gli spazi ci sono. Sono nel non profit, come nelle piccole e medie aziende, nelle start up come in campo salute e food.
    Requisito richiesto: qualità giornalistica.

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