La manager del social Aine Kerr a Perugia: “Lavoriamo per identificare i falsi domini”

Facebook: “Le notizie false ci danneggiano”

Aine Kerr

Aine Kerr

PERUGIA – «Le fake news sono notizie costruite ad arte per fare soldi e sono false al 100%. Diffondono contenuti mendaci a cui si agganciano inserzionisti pubblicitari dopo che algoritmi hanno captato i gusti degli utenti. Vanno distinte dalle notizie false create non per monetizzare, ma a scopo ideologico e politico: in questo caso bisogna parlare di propaganda». Così Mark Little, giornalista esperto di web, in apertura del panel “Le fake news e l’ecosistema della disinformazione”, che si è tenuto stamattina durante il Festival del giornalismo di Perugia.
L’incontro ha esaminato il fenomeno delle false notizie e ha individuato alcune possibili soluzioni per contrastare il fenomeno, anche se «è molto difficile usare la tecnologia nella lotta per la verità – ha continuato Little – perché negli ultimi 10 anni le forze della disinformazione hanno copiato le tecniche che abbiamo sviluppato per combatterle. Oggi chi può fare qualcosa di importante sono le grande piattaforme come Facebook, ma non basta un algoritmo per contrastare le fake news». Per questo Facebook, a gennaio 2017, ha annunciato il “progetto giornalismo” che mira a controllare la pubblicazione di notizie false attraverso filtri specifici e a dare agli utenti gli anticorpi per poter recepire un’informazione corretta.
«Facebook deve essere un luogo in cui si partecipi a discussioni responsabili e in cui si confrontino comunità informate. Le informazioni false danneggiano la nostra azienda», ha dichiarato Aine Kerr, manager global journalism partnerships di Facebook.
«Stiamo creando strumenti per identificare falsi domini e di interrompere i legami finanziari tra false notizie e agenzie pubblicitarie che vanno a caccia di click», ha continuato Kerr. Durante il panel, però, non si è parlato solo del ruolo delle grandi piattaforme, ma hanno trovato spazio anche iniziative trasversali come quella a cui collabora Alexios Mantzarlis, membro del Poynter Institute, un’organizzazione mondiale che si occupa di fare fact checking di notizie.
«Abbiamo sottoscritto un codice etico internazionale fondato su trasparenza ed etica. Bisogna fare sempre grande attenzione quando si ha a che fare con la verità. Ma il nostro impegno è rivolto anche alle grandi aziende: ad esempio abbiamo scritto una lettera a Facebook che è servita a far potenziare il filtro anti notizie false utilizzato dalla piattaforma», ha dichiarato Mantzarlis in chiusura del talk. (agi)

 

 

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