La giornalista pensa ad un balordo, ma se fosse un’intimidazione legata al suo libro...

Dina Lauricella, l’auto in fiamme non mi fermerà

Dina Lauricella

Dina Lauricella

La Renault Clio di Dina Lauricella distrutta dalle fiamme

L’auto di Dina Lauricella distrutta dalle fiamme

ROMA – “Che sia stata una minaccia è tecnicamente da provare. Personalmente confido in una delle tante teste di cxxx che gira triste per la città. Indagheranno. Resta la violenza del gesto che però ho abbondantemente superato grazie a tutto il calore ricevuto … una meravigliosa valanga che sento il dovere di arginare! Quindi, piedi per terra. Ma se in una remotissima ipotesi, che non voglio neanche valutare si trattasse di un’intimidazione legata al libro che ho scritto con l’avv. Rosalba di Gregorio, fanculo #restodallapartesbagliata e rilancio anche la copertina!”. La giornalista Dina Lauricella ha, così, commentato su Twitter l’incendio che ha distrutto alcune autovetture, tra cui la sua Renault Clio,  in via dei Giuochi Istmici, nel rione Vigna Clara a Roma.
L’autovettura era parcheggiata davanti all’abitazione della giornalista originaria di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo, ma da tempo domiciliata nella Capitale.
Dina Lauricella è, infatti, giornalista professionista iscritta all’Ordine dei giornalisti di Sicilia dal 9 marzo 2005, ha lavorato per la Rai e per la trasmissione “Servizio pubblico” si è a lungo occupata del caso di Vincenzo Scarantino, il falso pentito utilizzato per i depistaggi della prima inchiesta sulla strage di via D’Amelio in cui morì il giudice Paolo Borsellino.
Su Scarantino e sulla manipolazione delle dichiarazioni a lui attribuite Lauricella ha anche pubblicato il libro “Dalla parte sbagliata” scritto con l’avvocato Rosalba Di Gregorio che del falso pentito è difensore.
È stata la polizia a intervenire per domare le fiamme che hanno distrutto l’auto della cronista. “Non sono in grado – ha detto Dina Lauricella all’Ansa – di stabilire se si tratta di un messaggio intimidatorio. Non ho ricevuto di recente alcun segnale ma voglio capire di cosa si tratti. Per questo ho presentato una denuncia”.

IL LIBRO 
Dalla parte sbagliata (Castelvecchi editore collana RX, pagine 190, euro 16.50, ebook € 7,99)

Dalla parte sbagliataIl 19 luglio 1992 moriva, assieme a cinque agenti della sua scorta, Paolo Borsellino. A 22 anni dalla strage di via D’Amelio la verità è ancora lontana. Depistaggi, pentiti taroccati, investigatori infedeli, servizi segreti hanno inquinato la scena del delitto e, negli anni, i vari processi che si sono susseguiti. Clamoroso errore giudiziario o vile depistaggio che sia, la storia è da riscrivere e in questo libro di Rosalba Di Gregorio e Dina Lauricella si sceglie di farlo osservando i fatti “dalla parte sbagliata”.
I due punti di osservazione speciale sono quelli di Vincenzo Scarantino, il pentito più anomalo che i nostri tribunali abbiano mai visto, e dell’avvocato Di Gregorio, legale di numerosi boss di Cosa Nostra, tra cui Bernardo Provenzano, Michele Greco e Vittorio Mangano, lo «stalliere» di Arcore. Di Gregorio, in quello che è una sorta di diario di bordo, racconta, senza infingimenti, questi vent’anni di processi Borsellino. Se Scarantino è stato solo una pedina del depistaggio e se la Procura di Catania si appresta a revisionare il processo significa che di questa strage si è capito e si sa davvero poco.
Con questo libro Dina Lauricella riavvolge il nastro per aiutare non solo a dare un volto a chi ha ucciso il magistrato, ma anche, e soprattutto, scoprire chi ha dato l’ordine e perché.
“Stare dalla parte giusta significa riconoscere gli errori, cercare umilmente la verità e volerla con coraggio. Significa rinunciare anche a false e più comode ricostruzioni della storia edificate ad arte che alludono a effimeri successi e allontanano dalla verità, rendendone più arduo e faticoso il raggiungimento. Potrò non vederla la verità ma ne pretendo la ricerca, per dare un senso alla vita di chi è morto per questo” (Lucia Borsellino). Prefazioni di Peter Gomez e Nico Gozzo.

ROSALBA DI GREGORIO Si laurea in Giurisprudenza all’Università di Palermo nel 1979. Nel periodo di praticantato fa esperienza politica nel Partito radicale. L’esperienza più impegnativa dell’inizio della professione sarà il primo maxiprocesso di Palermo, dove, assieme all’avv. Marasà, difenderà una decina di imputati, tra i quali Vittorio Mangano. Dall’esperienza del maxiprocesso e dall’«incontro» in aula con i primi pentiti nascerà il libro L’altra faccia dei pentiti (La Bottega di Hefesto, 1990).

DINA LAURICELLA Palermitana «doc», vive a Roma da 14 anni. Ha scritto per diversi quotidiani e settimanali. Nel 2007 entra a far parte della squadra di inviati di Annozero. Per Michele Santoro firma diversi speciali, tra cui La Mafia che cambia, nella quale parla in tv per la prima volta Angelo Provenzano, il figlio del super boss. Stato criminale, la puntata di Servizio Pubblico con ospite Vincenzo Scarantino, trae spunto da questo libro.

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