Parisi (Fnsi) e Soluri (Odg): “Urge approvare la legge contro le querele temerarie”

Diffamazione: 1 milione di euro al giornalista Mollo

Adriano Mollo

Adriano Mollo

Massimo Scura

Massimo Scura

COSENZA – Una richiesta di risarcimento danni patrimoniali e non pari a 1 milione di euro: è quella presentata dall’ingegnere Massimo Scura, nominato dal Governo Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro della sanità della Regione Calabria, al giornalista Adriano Mollo, alla testata “Il Quotidiano del Sud” – per il quale Mollo lavora – e al suo direttore Rocco Valenti.
Scura contesta gli articoli realizzati da Mollo sul Quotidiano a seguito della pubblicazione dei Dca 80/2015 e 24, 26, 27 e 30 del 2016. In particolare, nella richiesta danni l’ingegner Scura sottolinea “l’ingente e irreversibile discredito” alla sua “reputazione e prestigio istituzionale” per le “ripercussioni sui ruoli pubblici rivestiti”: l’attuale Commissario ad acta della Regione Calabria è anche sindaco del Comune di Alfedena (in provincia dell’Aquila) e gli articoli di Mollo sarebbero stati utilizzati dagli avversari politici nella recente campagna elettorale che lo ha visto prevalere.
«Non ho fatto altro che denunciare all’opinione pubblica – afferma Adriano Mollo – fatti e circostanze gravi che saranno documentati in sede giudiziaria. Continuare a fare il giornalista in un contesto difficile come quello calabrese è diventato non solo duro, ma anche rischioso e su questo bisogna aprire una seria riflessione».
Al fianco del giornalista, del direttore e di tutta la redazione del Quotdiano del Sud si schierano Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della Stampa e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, e Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, che stigmatizzano «l’ennesimo tentativo di replicare ad una presunta diffamazione con una spropositata richiesta di risarcimento».
«L’episodio – sottolineano Parisi e Soluri – conferma ancora una volta l’esigenza di una legge, da approvare al più presto, che metta fine alla querele temerarie ponendo un tetto alle richieste di risarcimento oltre che, naturalmente, cancellare il carcere per i giornalisti». (giornalistitalia.it)

Un commento

  1. Virginia Ruffolo

    Non ci sono parole per commentare l’arroganza di certi comportamenti e poi intimorire chi ha il coraggio di fare il proprio lavoro con competenza.

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