Nielsen: a gennaio +2,6% grazie a cinema, radio, tv e web. A picco i periodici

Cresce la pubblicità, ma non sulla carta

Alberto Dal Sasso

Alberto Dal Sasso

ROMA – Chiude in crescita del 2,6%, rispetto al 2017, il mercato degli investimenti pubblicitari a gennaio, con un incremento pari a circa 14,3 milioni di euro, considerando l’intero perimetro del web advertising. Lo rileva Nielsen evidenziando che, se si esclude dalla raccolta web, la stima sul search e sul social, il mercato chiude il mese di gennaio a +0,6% (circa 2,5 milioni in più).
“Dal punto di vista del mercato, il 2018 è iniziato sotto buoni auspici”, spiega Alberto Dal Sasso, Ais managing director di Nielsen. “Tra le variabili considerate, anche il risultato elettorale, ben chiaro nei numeri ma quanto mai incerto sulla formazione di un Governo, non ci consente di sbilanciarci su una previsione per il resto dell’anno, tenendo presente inoltre che il mese di gennaio non è rappresentativo del trend per i prossimi mesi”.
Dal Sasso spiega che “la crescita economica consolidata, seppur debole, e un equilibrio politico europeo in fase di cambiamento rendono complessa l’interpretazione dello scenario da più punti di vista, compreso quello degli investimenti pubblicitari da parte di grandi e piccole aziende”.
Relativamente ai singoli mezzi, la tv cresce del 2,3%. Sempre in negativo la stampa: i quotidiani iniziano l’anno in calo del 7,8% e i periodici del 16,6%. Gli investimenti in radio crescono del 5,3. Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising registra un incremento del 7,3% rispetto a gennaio 2017 (-3,2% se si escludono il search e il social).
In trend positivo il cinema (+26,6%), l’outdoor (21,2%), la go TV (+29,6%) e il transit (+12%). Il direct mail chiude il mese a -2,1%. Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano 11 in crescita, con un apporto di circa 18 milioni di euro.
Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti. Alla buona performance di automobili (+9,1%), abitazione (+15,8%) e media/editoria (+7,1%), si contrappone il calo di alimentari (-11,3%), farmaceutici (-4,6%), telecomunicazioni (-13.1%) e distribuzione (-4,1%). Tra gli altri settori che contribuiscono alla crescita si segnala il buon risultato in termini di investimenti pubblicitari di gestione casa (+29,3%), industria/edilizia/attività (+72,7%) e tempo libero (+19%).
“Sarà importante vedere – conclude Dal Sasso – i dati consolidati del primo trimestre per valutare la tendenza del 2018. La prima parte dell’anno potrà, infatti, essere condizionata da un mese di febbraio debole in termini di raccolta pubblicitaria, come possibile conseguenza di un rush finale della campagna elettorale aspro nei toni e incerto sull’esito”. (giornalistitalia.it)

 

 

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