La scoperta dell’abbonamento di Giuseppe Farinetti è “la prova della nostra vivacità”

Corriere Valsesiano: i primi abbonati nel 1895

Corriere Valsesiano vecchio abbonamento

L’abbonamento al Corriere Valsesiano di Giuseppe Farinetti datato 5 gennaio 1895

BORGOSESIA (Vercelli) – Da una cassapanca di Alagna, proprio sotto il monte Rosa, salta fuori un abbonamento storico del Corriere Valsesiano. Si tratta di una ricevuta che risale al 4 febbraio 1895, intestata al teologo Giuseppe Farinetti, nonno materno di Giulia Garavaglia, collaboratrice del settimanale. Evidentemente, uno dei primi ad abbonarsi al giornale.
La testata ha cominciato il suo percorso d’informazione il 5 gennaio 1895 dopo la chiusura della precedente gazzetta valsesiana – “Il Gaudenzio Ferrari” – della quale ha assorbito l’eredità.
La scoperta, che è, contemporaneamente, un recupero storico e una testimonianza di vitalità giornalistica, è diventata oggetto di un articolo pubblicato a firma di Elisa e Donata Farinetti, bis nipoti del Farinetti, sottoscrittore dell’abbonamento.
La direttrice del Corriere Valsesiano, Luisa Lana, conviene che «quel fogliettino ultra centenario è la prova e la dimostrazione della straordinaria vivacità del nostro giornale».
Un punto di pregio per il giornale, che si è sempre distinto sul territorio. «Il nostro punto di forza – ancora il direttore Luisa Lana – è determinato dal numero di abbonati non solo nella nostra terra, ma anche nel resto del Piemonte e in Lombardia. Poi in Liguria e fuori dai confini italiani, in Francia, Inghilterra, Svizzera e addirittura in Canada. Sono i valsesiani che si sono trasferiti, ma non vogliono perdere il contatto e l’affetto con le loro radici. Un altro punto di forza è la vicinanza del giornale con la gente. Anzi, alcune persone considerano il settimanale uno di famiglia».

Luisa Lana e l’articolo scritto dalla e bis nipoti di Giuseppe Farinetti

Luisa Lana e l’articolo scritto dalla e bis nipoti di Giuseppe Farinetti

Adesso, la tiratura si aggira intorno alle 20mila copie la maggior parte delle quali spedite in abbonamento. Il settimanale è autorevole e capillarmente diffuso. Gode di largo credito.
I redattori sono tre, ma la copertura del territorio è totale. Praticamente in ogni paese c’è un collaboratore che si preoccupa di trasmettere gli aggiornamenti sulla vita della sua piccola comunità. A volte soltanto qualche appunto o una semplice telefonata che la redazione si preoccupa poi di tradurre in un articolo compiuto.
Pur in un contesto di contrazione dell’editoria, le vendite non si sono contratte. È la pubblicità a scarseggiare creando qualche difficoltà alla gestione dei bilanci.
Dal giorno della fondazione, la linea del giornale si preoccupa di curare le notizie, evitando di sbilanciarsi a favore di qualche partito. In cento e più anni, sono cambiati tanti sindaci e giunte comunali, ma il giornale ha conservato la sua indipendenza.
«Verità, giustizia e legalità ci servivano allora e, ancora oggi, sono utili per informare i nostri lettori», chiosa il direttore. (giornalistitalia.it)

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