Il Tar respinge il ricorso di Francesco Di Falco e lo condanna a pagare le spese

Corecom Molise: Cimino resta al suo posto

Vincenzo Cimino

Corecom MoliseCAMPOBASSO – Il Tar del Molise ha respinto perché “infondato” il ricorso di Francesco Di Falco avverso la nomina del giornalista Vincenzo Cimino al Corecom del Molise. La Prima Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale (Silvio Ignazio Silvestri presidente, Orazio Ciliberti consigliere estensore, Luca Monteferrante consigliere) ha, infatti, dichiarato “improcedibili i motivi aggiunti, per sopravvenuto difetto di interesse” condannando Di Falco alle spese di giudizio, liquidate in mille euro oltre Cpa e Iva.
Di Falco, già assessore provinciale e sindaco di Termoli, era stato rimosso dall’incarico, che gli era stato conferito in quota alla minoranza di centrodestra, dopo la condanna in primo grado a 1 anno e 6 mesi (pena sospesa) inflittagli dal Tribunale di Larino nell’ambito dell’inchiesta “Open Gates” sul Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno. Al suo posto l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Molise, sempre su indicazione della minoranza di centrodestra, aveva nominato il consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Vincenzo Cimino, “con un ruolo di garanzia, vista la specificità personale e professionale del surrogante”.
“Sono contento per una sentenza dall’esito scontato – commenta Enzo Cimino – tant’è che in questi due anni non mi sono mai interessato al processo, né mi sono costituito in giudizio perché, in caso di accoglimento, mi sarei dimesso”.
“Quello che più mi ha sorpreso del ricorso di Di Falco – afferma Cimino – non è stata la difesa di un diritto, ma l’accostamento del civilista termolese al mondo della editoria, giornalismo e della comunicazione, per di più in quota centrodestra quando, invece, ci sono giornalisti specializzati nel settore”. (giornalistitalia.it)

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