I giornalisti replicano al presidente Giuseppe Cornetto Bourlot e all’ad Daniele Pelli

Cdr Askanews: “Nessun futuro con il 70% di Cigs”

AskanewsROMA – “Non si garantisce il futuro con la cassa integrazione al 70%”. Il Comitato di redazione di Askanews replica al presidente ed all’amministratore delegato dell’agenzia di stampa, Giuseppe Cornetto Bourlot e Daniele Pelli, contestando “le inesattezze e le omissioni presenti nel comunicato dell’azienda, sui motivi che hanno portato alla richiesta unilaterale al Ministero del Lavoro, con esuberi pari ai 2/3 del personale giornalistico”.
“L’azienda – denuncia il Cdr – dimentica di menzionare che Askanews è sempre stata in costanza di ammortizzatore e che i giornalisti, in questi anni, hanno contribuito alla tenuta dei conti aziendali con oltre 4 milioni di euro. Un costo quasi doppio, rispetto ai 2,5 milioni di euro di patrimonio netto che l’azienda dice di aver bruciato in questi mesi a causa della mancata aggiudicazione di un lotto della gara voluta dal Governo per la fornitura di servizi giornalistici, e che ha causato la crisi finanziaria in cui versa oggi Askanews”.
Quanto alla ricapitalizzazione o “capitalizzazione” prospettata dall’azienda, i giornalisti si chiedono: “si tratterà di capitale o di partite infragruppo?”. Internazionale, ad esempio, “ha portato nella pancia di Askanews il 19% del settimanale invece di un credito esigibile, probabilmente utile in un momento di difficoltà”.
Il Cdr ribadisce, dunque, che “non si tutela il futuro di un’agenzia di stampa costringendo i giornalisti a trattare livelli di cassa integrazione che renderebbero impossibile la produzione di un notiziario di qualità”.
“Perché – afferma il Comitato di redazione di Askanews – chiedere sacrifici così pesanti solo ai giornalisti? Si vuol far fare il nostro lavoro ad altre figure?”.
Considerata la gravità della situazione, il Cdr rinnova la propria richiesta, al Governo e al ministro Luca Lotti, affinché “si trovi tempestivamente una soluzione all’impasse dei bandi”, mentre all’editore Luigi Abete chiede “di svolgere il suo ruolo di imprenditore, investendo nella propria azienda senza scaricare il rischio di impresa interamente sulle spalle dei giornalisti”. (giornalistitalia.it)

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