E’ stato un aderente sincero al manifesto dell’Unione Nazionale di Giovanni Amendola

Camillo Galba, un liberale che amava la Fnsi

Camillo Galba

Camillo Galba

Franco Siddi, segretario generale Fnsi

Franco Siddi, segretario generale Fnsi

ROMA – E’ una scomparsa che lascia increduli e sgomenti. Ancora 40 giorni fa siamo stati insieme, non solo per le riunioni ufficiali della Fnsi, scambiandoci le idee sulle sfide che interpellano la professione del giornalista e il mondo dell’editoria oggi.
L’approccio liberale e la sensibilità umana di Camillo hanno sempre fatto il paio con quel colloquio e quello spirito cooperativo di un uomo preoccupato per le criticità del lavoro eppure fortemente ancorato nel considerare centrali le libertà ed i diritti dei giornalisti, da coniugare con la concretezza dell’impegno rigoroso senza pregiudizi ideologici.
Camillo, con onestà intellettuale, ha sempre offerto il suo contributo prezioso d’impegno sindacale e di pensiero, mai rinunciando al suo modo di essere e sempre disponibile a misurare le proprie opinioni con quelle degli altri, in una visione progressiva in grado di aggiornare costantemente anche i propri giudizi.
E’ difficile ora parlarne al passato, impossibile immaginare che non lo troveremo al suo posto nella prossima riunione di Giunta, con la sua partecipazione attenta, misurata e nitida ogni qualvolta ha ritenuto di dover prendere la parola.
Un certo affaticamento si era avvertito, ma pareva dovuto alle fatiche e alle ansie per il Contratto nazionale di lavoro giornalistico Fnsi-Fieg appena rinnovato, che lo aveva visto inizialmente dubbioso su qualche punto e poi – dopo una verifica minuziosa fatta da lui autonomamente – convinto sottoscrittore dell’accordo.
 Anche qui nessuno poteva immaginare che questo sarebbe stato il suo ultimo atto ufficiale di giornalista che ha dedicato una parte della sua vita al sindacato di categoria, prima regionale e poi nazionale.
Anche in questo passaggio la sua formazione liberale, rispettosa delle idee altrui e della libertà di espressione di tutti, traspariva nella proposizione di un comportamento maturato individualmente e improntato ai propri valori ideali e alle proprie linee di azione concreta.
Ricordando il lavoro per il Centenario prima della Fnsi e poi del Contratto nazionale dei giornalisti (2009 – 2011), vengono in mente gli incontri per organizzare momenti significativi di presenza e memoria attiva a Bologna. Parole poche e misurate le sue, inquadrabili nettamente nei principi del manifesto dell’Unione Nazionale di Giovanni Amendola, dell’8 novembre 1924: “Libertà del lavoro e sacralità delle leggi di valore universale”.
Camillo Galba è stato davvero un aderente sincero di quel manifesto di 90 anni fa che voleva la libertà dell’organizzazione del lavoro e dell’azione sindacale, condizioni essenziali e di pari livello di ogni altra libertà, in quanto espressione non soltanto dei diritti dei lavoratori, ma di un interesse più vasto per il buon andamento di un sistema imprenditoriale onesto, rappresentando così un interesse nazionale.
Anche per questo, pur nei momenti di differenti opinioni, onestamente rappresentate, Camillo Galba ha saputo essere amico e compagno di lavoro e di impegno sociale dei colleghi e della Fnsi, il sindacato che ha sempre amato come luogo nel quale attraversare le vie della libertà avendo come base il diritto alla democrazia partecipativa.
L’emozione e il rimpianto sono enormi. Nessuna parola può colmare il dolore per la sua scomparsa. Ci stringiamo con affetto a tutti i familiari ed ai colleghi che l’hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. (giornalistitalia.it)
https://www.giornalistitalia.it/morto-giornalista-camillo-galba/

 

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