Speranze, illusioni e delusioni di un aspirante pubblicista del quotidiano calabrese

Beffato dall’Ora, ma un giorno sarò giornalista

Francesco Ventura

Francesco Ventura

REGGIO CALABRIA – Il mio nome è Francesco Ventura ed ero uno dei collaboratori reggini di “Calabria Ora” poi “L’Ora della Calabria”. Su “giornalistitalia.it” ho letto che gli editori della testata in cui lavoravo sono stati condannati per bancarotta. Vorrei cogliere l’occasione per dire cosa è stato il cosiddetto “Oragate” per me: il naufragio di un’aspettativa.
Avevo un contratto di lavoro autonomo occasionale e mi sono dovuti ancora 1.456,50 euro per gli articoli da me pubblicati tra marzo 2013 ed aprile 2014. Poca roba se paragonati alle spettanze di molti miei colleghi, ma per me è stata un’ulteriore beffa. Non percependo il compenso non ho potuto presentare la domanda di iscrizione all’elenco pubblicisti dell’Ordine dei Giornalisti, nonostante i 24 mesi di collaborazione, il numero di articoli pubblicati e l’esame preliminare sostenuto.
Una parte delle spettanze arretrate me l’aveva fatta ricevere il mio ex caporedattore, quando ad inizio 2013 dei criminali mi avevano distrutto casa. La situazione era grave e qualcuno tra gli editori si mosse a pietà nell’elemosinarmi qualche spicciolo in quelle circostanze. Era un diritto dovuto, ma sono grato di averli ricevuti, era dura, avevo perso casa.
L’Ora della CalabriaOggi mi sono messo l’anima in pace, “l’Ora” per me è stata un’esperienza stupenda chiusasi malamente. Non ho più trovato lavoro come aspirante giornalista dopo che qualcuno o qualcosa ha fermato le rotative del giornale. Adesso ogni tanto intervengo sulla stampa locale per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi che mi riguardano e su cui credo d’essere informato. Ho iniziato a collaborare con “Calabria Ora” perché il mio sogno è quello di avviare e dirigere un periodico culturale tutto mio. Facevo certe pagine su musei e collezioni d’arte che ancora parecchi ricordano, quando incontro i miei vecchi lettori mi fa sempre molto piacere.
Gratis avrei potuto continuare a pubblicare ovunque, ma gratis è volontariato a vantaggio di un editore padrone, gratis è rubare lo stipendio a chi il mestiere se lo suda. Non ho scritto per le “Cronache del Garantista”, non mi è stato chiesto di farlo, né sono stato io a propormi. Avevo la sensazione che sarebbe andato a finire male, cosa che poi si è verificata.
Questo 2017 è stato sinora un anno brutto. Leggo sempre le ultime notizie su Giornalisti Italia, ci sono anche se non mi si vede! Ho la tessera di aderente al Sindacato Giornalisti della Calabria sempre in tasca e l’Agenda dei giornalisti della Calabria sulla scrivania. Un giorno sarò giornalista. (giornalistitalia.it)

Francesco Ventura

Un commento

  1. Francesco, mai abbattersi. Se credi in questo mestiere, combatti. Certo il giornalismo è complicato e abbiamo contribuito tutti a renderlo tale. Ma i sistemi, quando sono sballati, creano queste gravi sofferenze. Sii forte e non scoraggiarti.

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