L’editore televisivo triestino arrestato due anni fa con l’accusa di abusi su un minore

Andrea Sessa assolto perché il fatto non sussiste

Andrea Sessa

Andrea Sessa

TRIESTE – L’editore Andrea Sessa, 38 anni, arrestato il 2 luglio 2015 con l’accusa di abusi sessuali su minore, è stato assolto dal Tribunale di Trieste “perché il fatto non sussiste”. Era stato posto agli arresti domiciliari in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Trieste, in accoglimento della richiesta della Procura della Repubblica, formulata sulla scorta di una denuncia presentata alla Polizia di Stato da alcuni amici del minore che ne avevano raccolto le confidenze. Il giovane, allora sedicenne, svolgeva nell’emittente televisiva di Sessa uno stage nell’ambito del percorso di alternanza scuola-lavoro.
L’editore di Tele Antenna, che si è sempre proclamato innocente, ha scontato un anno di arresti domiciliari. Nel corso del dibattimento, il pubblico ministero ha chiesto la condanna dell’editore a tre anni di reclusione, mentre la presunta vittima, costituitasi parte civile, aveva avanzato la richiesta di un risarcimento danni di 75mila euro.
In aula, lo stagista – oggi diciottenne – non ha confermato le accuse, mentre i collaboratori dell’emittente presenti nei giorni in cui si sarebbero consumati gli abusi, hanno smentito le gravi accuse mosse nei confronti di Andrea Sessa.
Il Tribunale di Trieste (Massimo Tomassini presidente, Marco Casavecchia a latere, Valentina Guercini componente) ha, così, respinto la richiesta del Pm e, di conseguenza, quella della parte civile, accogliendo invece pienamente quella della difesa di Andrea Sessa che, dopo tre ore di camera di consiglio, è stato assolto con formula piena per non aver commesso il fatto.
«Nel corso della discussione – evidenzia lo studio legale Alunni Barbarossa –  in aula abbiamo ripercorso tutto il processo che si è svolto in questi anni ed abbiamo evidenziato tutte le incongruenze e le lacune. Circostanze che dimostravano senza ombra di dubbio come il racconto iniziale dello stagista non fosse in alcun modo né credibile né attendibile”.
“Finalmente Andrea Sessa – prosegue la difesa – ha ottenuto giustizia per fatti che non ha mai commesso, come egli stesso ha sempre dichiarato. Sebbene fortemente provato da questa vicenda, nella quale ha dovuto subire gli arresti domiciliari isolato dal mondo per un anno in una mansarda di circa trentacinque metri quadrati, possiamo confermare che mai in Andrea Sessa è venuta meno la fiducia nella magistratura perché ha sempre creduto di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti. Così è stato”.
“Il processo mediatico, come sempre accade, è iniziato e finito nel breve volgere di qualche mese – conclude lo studio legale – travolgendo tutto quello che il nostro cliente era riuscito a costruire nella propria vita, il rapporto con le persone della sua comunità e il suo lavoro. Il processo giudiziario, il solo che dovrebbe contare in un paese civile, è invece terminato ora con una assoluzione. Adesso, finalmente, può iniziare a ricostruire il suo presente ed il suo futuro”. (giornalistitalia.it)

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