La grande giornalista è morta ieri all’età di 77 anni. Domani mattina i funerali a Roma

Addio Laura Lilli, la cultura de “la Repubblica”

Laura Lilli

Laura Lilli

ROMA – Laura Lilli è morta ieri a Roma. Storica giornalista della cultura, è stata uno dei fondatori del quotidiano “la Repubblica”, giornale a cui era legata sin dal numero zero e per cui fino all’ultimo ha continuato instancabilmente a scrivere.
Autrice di numerosi saggi, oltre che scrittrice e poetessa, brillava per finezza intellettuale e passione civile, ma allo stesso modo amava giocare con la poesia e la fantasia.
“Entrava in redazione con curiosità – scrive repubblica.it – e chiedeva agli ultimi arrivati chi erano, cosa desideravano. Aveva uno sguardo sempre giovane e generoso sulle persone e sulle cose. E forse pensava che tutto quello che aveva visto e fatto potesse avere un senso solo se trasmesso e raccontato a chi sapeva ancora poco.
Nata a Roma l’11 marzo 1937, giornalista professionista iscritta all’Ordine del Lazio dal 26 febbraio 1974, era figlia del grande inviato Virgilio Lilli (nel 1971 presidente dell’Ordine dei giornalisti) ed aveva una formazione internazionale, una laurea in filosofia alla Sapienza di Roma e poi la specializzazione in letteratura americana negli Stati Uniti, allo Smith College e alla Yale University.
Cominciò a collaborare al Mondo di Pannunzio con articoli sull’America quando le donne nel giornalismo erano ancora poche, scrisse anche per La Stampa, il Corsera e Panorama e fece parte della redazione del Globo.
I suoi interessi spaziavano dalla letteratura (specie quella anglosassone) alla psicoanalisi, dal femminismo – di cui fu protagonista attraverso le riviste quarto mondo e compagna – alle scienze sociali. Il volume Passioni & parole (La Tartaruga) raccoglie una selezione delle sue interviste ai protagonisti della cultura internazionale, da Graham Greene a Ted Hughes, da P.D. James a Nnaipaul, da Saul Bellow ad Anita Desai.
In Voci dell’alfabeto (Minimum fax) sono raccolte le interviste a Sciascia, Moravia ed Eco nei decenni settanta e ottanta.  Nel 1980 uscì il suo primo romanzo sperimentale Zeta o le zie, riproposto più tardi da Bompiani. E ha conosciuto diverse edizioni la sua raccolta poetica in italiano e in inglese dolce per le Formiche/sweet to ants (Empiria), aggiornata di recente in Più dolce per le formiche (Empiria).
Tra i suoi titoli anche la Coccodrilla/Capri adagio molto allegro (edizioni La Conchiglia), Otto quarti d’ora/catchlines (Empiria), Le favole di alberi angeli e gatti (Empiria), Il buon dio e la tartaruga/the good god and the turtle (Empiria) e L’operetta morale di apologia di Santippe (Bulzoni).
I funerali saranno celebrati domani, sabato 3 gennaio, alle ore 11 nella Chiesa di San Saba a Roma (piazza Gian Lorenzo Bernini). (Ansa).

 

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