Figura di spicco da Marsilio ad Einaudi e Sansoni, passando per l’Unità. Aveva 90 anni

Addio ad Orazio Pugliese, una vita per l’editoria

Orazio Pugliese

VITERBO – È morto a Viterbo Orazio Pugliese, figura significativa nel panorama dell’editoria italiana, in particolare per il suo ruolo di art director della Marsilio di Venezia e di redattore, prima di Einaudi, poi di Sansoni, la casa editrice, quest’ultima, fondata da Giovanni Gentile.
Nato a Torino nel 1928, partecipò alla Resistenza diffondendo manifesti e giornali clandestini. Fece parte della Gioventù comunista alla fine della seconda guerra mondiale e nel 1949 Mario Montagnana lo chiamò a “l’Unità”, che poi Pugliese lasciò nel 1953 per entrare da Einaudi.
Nel 1960 si trasferì a Firenze dove venne assunto alla Sansoni come redattore e dove restò fino al 1970.
Lavorò, poi, per la Guaraldi, curando il celebre e censuratissimo “Libretto rosso degli studenti” e l’edizione italiana del volume “Gli scacchi di Mao” di Scott A. Boorman sul ricorso alle strategie di un antico gioco, il Wei-ch’i, nella rivoluzione cinese.
Visse numerose altre esperienze in ambito editoriale, stringendo amicizie con Italo Calvino, Daniele Ponchiroli, Giulio Bollati e Maria Grazia Ciani e lavorando a numerosi volumi dei Meridiani Mondadori.
Da ultimo pubblicò per i tipi della Phasar il saggio di storia dell’editoria “Gentile editore…, i libri della Sansoni nelle memorie dei suoi protagonisti”. In pratica, la storia della casa editrice Sansoni, fondata nel 1873 a Firenze, da quando fu rilevata negli anni Trenta da Giovanni Gentile a quando, negli anni Settanta, entrò a far parte dell’Universo Rizzoli.
Per volontà dello stesso Pugliese non si svolgeranno funerali in sua memoria e le ceneri, dopo la cremazione, saranno disperse nella città di Firenze. (giornalistitalia.it)

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