Il 3 gennaio 1954 Fulvia Colombo disse agli italiani “Signori e signore buonasera”

2016: la Rai dice addio alle signorine buonasera

ROMA – È ufficialmente la fine di un’epoca. Quella delle “signorine buonasera” che, per 62 anni, dalle tre reti Rai hanno annunciato programmi e film o dato comunicazioni di servizio agli italiani. Viale Mazzini, a partire dal mese di giugno, manda in “pensione” le annunciatrici tv. Le “signorine buonasera”, appunto, come vennero soprannominate negli anni del primo boom televisivo, spariranno dagli schermi del servizio pubblico.
L’addio ai volti rassicuranti che per decenni hanno introdotto i programmi Rai è il segno dei tempi che cambiano, di quella rivoluzione iniziata negli anni ‘90 con il televideo e che ha portato a una tv sempre piu’ interattiva in cui basta un telecomando per controllare i palinsesti.
Dalla capostipite Fulvia Colombo che il 3 gennaio del 1954 annunciò l’inizio delle trasmissioni Rai, fino ad Elisa Silvestrin, che pronuncerà l’ultimo buonasera la prossima settimana, più di 60 annunciatrici dal sorriso radioso sono entrate ogni giorno nelle case degli italiani dagli anni del miracolo economico ad oggi.
“Prendevamo lo spettatore per mano, lo guidavamo nella vasta offerta dei programmi televisivi”, racconta all’Agi Maria Giovanna Elmi, la “fatina bionda” la cui carriera di conduttrice e attrice prese il via proprio da quell’appuntamento serale di pochi minuti con gli italiani iniziato negli anni ‘70 e durato oltre 10 anni.

Elisa Silvestrin

Elisa Silvestrin

“Tempo fa ho letto su internet un articolo che spiegava quali sono le caratteristiche di Ananova: la perfetta presentatrice virtuale secondo la britannica Press Associated New media. Dalla posizione della testa al modo di sorridere, possiamo dire che riuscimmo a precorrere i tempi. Ma la caratteristica più importante – spiega la Elmi – è la capacità di entrare in sintonia con il pubblico, di creare un feeling, un contatto con lo sguardo e trasmettere una sensazione rassicurante. Era la formula giusta, senza tempo, ma ora la figura dell’annunciatrice è cambiata col tempo e ha perso parte di queste caratteristiche”.
La signorina buonasera “non deve sembrare una modella, non è una sfilata di moda e io – telespettatrice – non devo soffermarmi sul trucco, sulla pettinatura o sulle scarpe. Devo affezionarmi a quel volto”, continua la conduttrice, che si dice dispiaciuta per la cancellazione del ruolo che la rese uno dei volti storici della tv italiana.
“Vorrei che ci fossero ancora. Ho dei ricordi bellissimi di quel periodo. Non avendo figli e marito lavoravo sempre, a Pasqua, a Natale, a Ferragosto. Ho trascorso i più bei Capodanni a mangiare lenticchie con i tecnici”, ricorda la “fatina bionda”.
Elisa Silvestrin era ancora una bambina quando una sera, di fronte alla tv con Alessandra Canale che annunciava i programmi della serata, si senti’ dire dalla mamma: “Sai, Elisa, da grande ti vedrei benissimo nei panni della ‘signorina buonasera’”. Da 10 anni Elisa è il volto di Rai 1, ma assicura all’Agi, “quel consiglio non mi influenzò moltissimo”. Tanto che prima di approdare in tv, si era iscritta alla facoltà di economia della Bocconi.
Alla Rai arrivò passando per il concorso di Miss Italia dove si classificò tra le finaliste. Poi “quell’opportunità da cogliere al volo”.
“Mi dispiace molto dire addio al mio lavoro di annunciatrice. Per me è stata un’esperienza incredibile che mi ha dato modo di crescere professionalmente. Nel frattempo ho studiato dizione e tanto teatro, che mi ha insegnato a vincere la timidezza”.
Scorrendo il lungo elenco delle signorine buonasera salta all’occhio un nome: Livio Beshir, che nel 2009 diventò il primo (e tutt’ora unico) volto maschile della storia degli annunci della televisione pubblica italiana.
“È stata un’esperienza che inevitabilmente mi ha dato una certa popolarità televisiva”, spiega Beshir all’Agi. “Unico uomo… e per di più ‘abbronzato’ – come ci ha definito qualcuno – che ogni giorno entrava nelle case degli italiani dicendo: ‘Guardiamo insieme i programmi della giornata…’ Vi lascio immaginare quante ne hanno scritte!”.
“Venivo dal teatro – continua Livio Beshir – a 17 anni Citto Maselli mi aveva diretto nel mio primo lavoro cinematografico, avevo già preso parte ad alcune fiction e condotto programmi per la tv dei ragazzi. Fare l’annunciatore significava registrare una volta a settimana dei lanci. Dopo un anno quell’esperienza si concluse. Oggi, a distanza di 8 anni, sono contento di come sia andata”.
Chiusa la parentesi degli annunci, Livio Beshir continua far parte della squadra Rai per cui da 6 anni presenta il festival di Venezia, Roma, Taormina. Impegno che alterna con il cinema: “Ho girato ‘Acab’ di Stefano Sollima, ‘Un natale stupefacente’. Mentre in questi giorni sono nelle sale con ‘La Coppia dei campioni’ e il prossimo autunno uscirà ‘Al posto tuo’ con Luca Argentero e Stefano Fresi”.

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